Roma, pesta la moglie incinta. Arrestato un indiano

Le violenze ai suoi danni andavano avanti già da tempo, ma sono divenute ancora più pesanti durante le fasi della gestazione. Dopo l’ennesima aggressione la donna finisce in ospedale e trova il coraggio di denunciare: in manette il marito connazionale

Roma, pesta la moglie incinta. Arrestato un indiano

L’intervento della polizia di Stato ha posto fine all’incubo di una donna indiana residente a Roma, che ha trovato il coraggio di denunciare il marito dopo anni di sofferenze.

L’uomo, un connazionale, la maltrattava da tempo sottoponendola ad angherie di ogni tipo, comprese le minacce ed i continui pestaggi, che non si erano fermati neppure ora che la moglie era incinta. Secondo quanto riferito dalla vittima agli inquirenti, le intimidazioni e le sevizie morali e fisiche avevano già avuto inizio nel periodo in cui la coppia di sposi si trovava ancora a vivere in India. Solo grazie alla presenza in casa dei parenti le liti verbali non erano mai degenerate in vere e proprie aggressioni.

Al suo arrivo in Italia per raggiungere il marito, visto anche il suo stato di gravidanza, la situazione per lei sarebbe ulteriormente peggiorata. Anche la semplice scoperta del sesso del nascituro, una femmina, era diventato un ulteriore pretesto per insultare ancora più pesantemente la donna ed accanirsi contro di lei. A ciò si aggiunga inoltre che l’uomo, impegnato in una relazione extraconiugale, teneva la moglie segregata in casa, impedendole qualsiasi contatto esterno.

L’episodio più grave, la molla che ha fatto scattare finalmente il cambiamento nella vita della donna, è stata la brutale aggressione subìta durante la 36esima settimana di gestazione, nello scorso agosto. Dopo esser stata colpita con forza la donna è caduta, sbattendo violentemente a terra con la pancia. Nonostante che lamentasse fortissimi dolori addominali, il marito l’ha abbandonata in casa sbattendo la porta dietro le spalle. Con grande fatica, la vittima è riuscita a raggiungere un telefono per lanciare una richiesta di aiuto ad un cugino, che si è precipitato subito da lei e l’ha accompagnata al pronto soccorso. In ospedale i medici, dopo essersi sincerati delle condizioni della futura mamma e della sua bimba nel pancione, hanno curato le ferite ed inoltrato una segnalazione dell’accaduto alla polizia di Stato.

Gli investigatori del commissariato Celio si sono occupati di raccogliere le testimonianze della donna ed i referti medici, acquisiti come

prove dal giudice. Una volta esaminati tutti gli atti, quest’ultimo si è pronunciato determinando l’arresto del violento 30enne indiano, che si trova ora dietro le sbarre del carcere di Regina Coeli (Roma).

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