Valle Galeria dice "no" alla nuova discarica e il M5s perde i pezzi

Mentre i residenti della Valle Galeria si preparano a manifestare per dire "no" alla discarica in via Monte Carnevale, M5s perde i pezzi

 Valle Galeria dice "no" alla nuova discarica e il M5s perde i pezzi

La Valle Galeria si prepara a resistere. L'appuntamento è fissato per domani mattina alle 10 sotto un'unica bandiera: quella della Valle Galeria Libera. Libera dai veleni, dall'inquinamento e dalle discariche. Non ci sono simboli di partito né fazioni. C'è solo la voglia di difendere un territorio che per più di quarant'anni ha dovuto fare i conti con la maxi-discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa, chiusa nel 2013 e mai bonificata. Un lembo di Agro romano martoriato da discariche abusive e roghi tossici, dove svettano decine di fonti inquinanti.

Nel raggio di poche centinaia di metri dalla cava di via di Monte Carnevale, che il Campidoglio vorrebbe trasformare nella nuova discarica di Roma, ci sono già i due Tmb di Malagrotta, che lavorano quasi il 40 per cento del pattume raccolto nella Capitale, un bitumificio, una raffineria, un gassificatore, un inceneritore di rifiuti ospedalieri e un sito di trasferenza che può arrivare ad accogliere fino a 300 tonnellate di rifiuti al giorno. Un agglomerato di comignoli, lamiere e cemento che si staglia nel verde delle campagne romane. Si sente tradito chi abita quaggiù. Tradito da tutti. Da un lato c'è il governatore Zingaretti, che ha messo alle strette la Raggi minacciando il commissariamento. E dall'altro c'è lei, la prima cittadina, che ha sempre detto "no" all'ipotesi di nuove discariche ma che poi ha ceduto al ricatto. Di mezzo ci sono loro, gli abitanti della Valle.

I più sfortunati vivono ad appena un'ottantina di metri da quella maledetta cava. "Le case non le hanno proprio tenute in considerazione - denuncia Emanuela D'Antoni, vicepresidente del Comitato Valle Galeria Libera, che abita a 700 metri dal sito - ma cosa pensano che siamo dei fantasmi? Noi esistiamo e combattiamo". "Qui attorno abitano circa 150 persone - le fa eco Claudio Fetoni, che risiede a soli 200 metri dalla cava - e a meno di due chilometri c'è Piana del Sole, uno dei centri più popolosi della Valle Galeria, come è possibile che questi signori vogliano fare qui una discarica?". I residenti temono per la loro salute. "Secondo alcuni studi del Politecnico di Torino - spiega Fetoni - in quest'area c'è un'incidenza tumorale del 28 per cento superiore rispetto alla media cittadina, io stesso ho perso mio padre per un tumore". L'amarezza è tanta. Con l'inizio della stagione pentastellata, in molti avevano sperato che il vento del cambiamento spazzasse via le scorie delle amministrazioni precedenti.

"Dopo quarant'anni di lotte non è cambiato nulla - dice allargando le braccia Massimo Prudente, presidente del Comitato - e quelli a cui avevamo fiduciosamente dato mandato per terminare questa situazione di inquinamento ci hanno tradito, riportando qui un'altra discarica". Nel 2016, infatti, i Municipi XI e XII sono passati ai Cinque Stelle. "Mai più rifiuti nella Valle Galeria", era lo slogan della campagna elettorale. Una promessa tradita che sta facendo saltare gli equilibri interni al partito. L'ex presidente del XI Municipio, Mario Torelli, nominato delegato della sindaca dopo il commissariamento, è assolutamente contrario alla realizzazione del progetto. "Il mio appello - ci dice - è che la Valle Galeria venga risparmiata". Domani sfilerà anche lui assieme ai residenti. "Rimango nel Movimento - spiega - ma sono pur sempre un cittadino di questo territorio e l'idea che possa aprire i battenti una nuova discarica non mi fa certo piacere".

Anche la collega Silvia Crescimanno, presidente del Municipio XII, si presenterà al corteo. La sua maggioranza è in bilico.

Dopo la scelta della Raggi, infatti, la presidente della commissione speciale Malagrotta, Patrizia Di Luigi, è passata al gruppo Misto. Non è la sola grillina ad aver avuto una crisi di coscienza negli ultimi giorni. "Se si farà la discarica qui - hanno già avvisato gli altri portavoce - noi del Movimento Cinque Stelle ci dimetteremo in blocco".

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