Nicola Zingaretti, l’ha definita una "notizia storica". Dal ministero dell’Economia è arrivato il via libera all’uscita della Sanità del Lazio dal commissariamento. "Si è concluso l'ultimo tavolo di verifica con il Mef, dopo 12 anni non ci sarà più il commissario straordinario alla Sanità", ha annunciato davanti ai giornalisti il governatore e leader del Pd.
Secondo i tecnici di via XX Settembre il disavanzo di oltre due miliardi di euro sarebbe stato stato colmato. "Il commissariamento inizia nel 2007 – ricorda Zingaretti - e nel luglio del 2008, visto lo sfascio del sistema, si apre la stagione commissariale". "Dal 2014 – va avanti - abbiamo eliminato il sistema del disavanzo fino all'attivo del 2019". "Questa riduzione della spesa – ha aggiunto il governatore - non è andata a scapito della riduzione dei servizi ma parallelamente sono cresciuti i livelli essenziali di assistenza". "La Regione ritrova una sua autonomia e per le persone e i lavoratori può cambiare tutto", commenta Zingaretti, rivendicando "la fine del blocco del turn over" che ha portato "all'assunzione di 5mila persone", oltre a non aver "chiuso nessuno ospedale".
A commentare la decisione del Mef è anche il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che indica la Sanità laziale come un "modello per la capacità di rafforzare i presidi territoriali, di fare prevenzione e investimenti, di consolidare la posizione del personale". "Merito del buongoverno dell’amministrazione Zingaretti" e della sua "azione riformista", aggiunge Boccia. Eppure c’è anche chi apostrofa la notizia come una fake news. "Perché non c'è nessun documento che lo certifica? Nessun atto deliberativo, nessun atto amministrativo, nessuna firma del ministro?", scrive su Facebook Davide Barillari, consigliere regionale, ex grillino della prima ora, che siede nei banchi del gruppo misto da quando è stato espulso dal M5S.
In un video pubblicato sulla sua pagina social parla di "balla colossale". "Non fatevi fregare – è l’appello – da questa ennesima propaganda del Pd: ripetere tante volte una falsità non la rende una verità". Barillari accusa Zingaretti di aver diffuso, "con il tacito assenso della stampa", "una notizia ingannevole". "La Sanità in Regione Lazio è in commissariamento da oltre 10 anni – spiega il consigliere - ogni anno la Regione dovrà continuare a pagare un miliardo e 200 milioni, corrispondenti alla rata dei debiti contratti per recuperare il pregresso, la Regione manterrà l'addizionale Irpef, che è ancora tra le più alte d'Italia e per altri due anni il Lazio sarà ancora sorvegliato speciale".
"A tutto questo aggiungiamo il Fondo di dotazione negativo per il buco da 1 miliardo – continua – Zingaretti dove trova la forza di esultare?". Critico sui "toni trionfalistici" usati dal governatore è anche il leghista Daniele Giannini: "Taglio di migliaia di posti letto, drastica riduzione del personale sanitario e 23 miliardi di debiti, l'annuncio odierno non trova riscontro nella realtà, nei numeri e nei fatti". "Come si può sostenere – incalza - di essere usciti dal commissariamento considerato che nell'ultimo triennio l'esposizione debitoria della Regione è sempre aumentata e mai diminuita?".
"A questo punto, quanto meno per coerenza, ci aspettiamo che siano immediatamente eliminate le addizionali IRPEF e IRAP per cittadini e le imprese il cui gettito viene utilizzato ogni anno per spese che solo parzialmente hanno a che fare con la sanità laziale", gli fa eco Laura
Corrotti, consigliera dello stesso partito, che al leader del Pd chiede un confronto alla Pisana "sul tema del taglio delle tasse, a partire dalla discussione sull’assestamento di bilancio regionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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