Romney: "Prego tutti i giorni" Gingrich piange per la mamma

L'ex governatore del Massachusetts è in testa ai sondaggi in Iowa e New Hampshire. Raffica di spot in tv. Romney attacca Obama e lo paragona a Maria Antonietta. Gingrich attacca Ron Paul: "Non mandiamo un dilettante alla Casa Bianca". Poi ricorda la mamma recentemente scomparsa e scoppia in lacrime

Romney: "Prego tutti i giorni" Gingrich piange per la mamma
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Si avvicina l'inizio della corsa delle primarie. Il primo "round" è il 3 gennaio nel piccolo stato dell'Iowa. Intanto cresce l'entusiasmo attorno a Mitt Romney. L'ex governatore del Massachusetts continua a essere in testa ai sondaggi dell'Iowa. Se martedì prossimo Romney dovesse vincere, c'è chi pensa che per lui la corsa sarà tutta in discesa. Ma vincere nel "granaio americano" non vuol dire chiudere la partita. Tutt'altro. Quattro anni fa l'Iowa andò al pastore battista evangelico Mike Huckabee. John McCain, che poi vinse le primarie e andò a sfidare Obama, perse. Fu sconfitto anche Romney e quella ferita ancora oggi gli brucia. Per questo, sino a qualche settimane fa, Romney non aveva investito più di tanto in termini di tempo e di soldi in questo stato considerato ultraconservatore e cristiano. Poi ha cambiato idea...

Gli ultimi sondaggi

I sondaggi sempre più favorevoli e il crollo dei suoi avversari l'hanno convinto a cambiare strategia, cercando di partire subito con un grande risultato. Così, a bordo di un pullman, l'ex governatore batte palmo a palmo tutte le 99 contee di cui è composto lo "stato degli occhi di falco" (Hawkeye state), così come da sempre vengono chiamati i suoi abitanti, prendendo spunto da un'espressione usata dal libro "L'ultimo dei Mohicani". I sondaggi evidenziano che l'ex governatore del Massachusetts è avanti anche in New Hamsphire, lo stato molto più moderato dell'Iowa dove si voterà il 10 gennaio. Molti ritengono che un eventuale doppietta potrebbe lanciare definitivamente Romney verso la conquista della candidatura repubblicana per la Casa Bianca. Ma non si può vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. E in un'intervista all'Huffington Post Romney ha fatto sapere di pregare ogni giorno. Poi, con rammarico, ha ammesso di non avere lo stesso rapporto quotidiano con le scritture sacre: "Non le leggo tutti i giorni, ma dovrei farlo". Nessuna sorpresa, anche la fede può essere decisiva nella campagna elettorale.

Raffica di spot in tv

Sulle tv dell'Iowa vanno in onda centinaia di spot elettorali. L'ultimo di Romney rilancia il suo slogan ultra-patriottico, "Credere nell'America", terra di "libertà e opportunità". Molto rassicuranti le immagini che seguono: grandi campi coltivati a granturco, cieli azzurri, bambini che giocano a baseball, fabbriche moderne. E' l'America che Romney si sforza di rassicurare... In questi giorni il candidato più forte dei repubblicani, almeno a detta dei sondaggi, ha cambiato strategia: bassta con gli attacchi ai suoi diretti avversari; concentra tutti gli sforzi contro il vero avversario, Obama, cercando di stroncarlo sul suo lato debole, l'economia. "Il presidente - ha detto Romney - mi ricorda Maria Antonietta: ha perso completamente contatto con l'America. Quando dice che l'economia americana potrebbe essere in condizioni peggiori mi ricorda la regina di Francia, rimasta famosa per aver invitato il popolo affamato a mangiare brioche".

Niente dilettanti alla Casa Bianca

Newt Gingrich, l'ex speaker della Camera, dopo alcune settimane in gran spolvero, ora è in grosse difficoltà. Ma non demorde e si scaglia frontalmente contro Ron Paul, il candidato libertario, chiedendo agli elettori di "non mandare un dilettante alla Casa Bianca". Qualche giorno fa invece aveva detto che nel caso Paul conquistasse la nomination, lui non lo voterebbe mai, per nessuna ragione al mondo. Oggi rincara la dose, attaccando a testa bassa la proposta di Ron Paul a favore della legalizzazione della droga: "Sarebbe un incubo. Non vedo come il partito repubblicano possa appoggiare posizioni di questo tipo".

E Gingrich si mette a piangere

Ultima disperata mossa di Gingrich. Il duro ed esperto politico conservatore, ex speaker della Camera, ha deciso di giocare la carta dei sentimenti. Parlando della madre, recentemente scomparsa, si è messo a piangere. Lo "sfogo" si è verificato nel corso di un incontro tra mamme ultraconservatrici dell'Iowa, il Cofemom. Il pianto di Newt è solo l'ultimo colpo a effetto di una sfida che più volte è andata oltre il semplice confronto tra le diverse proposte politiche.

La sfida per il consenso non da oggi si gioca moltissimo (c'è chi dice soprattutto) sul piano personale, sulla capacità del candidato di dimostrare all'elettore che è capace di vivere emozioni umane, le stesse che prova la gente comune. Già da tempo, oltre le gaffes e gli scandali, questa dura campagna elettorale si è giocata sul piano delle lacrime. E non è la prima volta...

 

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