Con Rossini e Schumann in chiostri e giardini

D’estate ci si mette volentieri in viaggio per raggiungere luoghi di grande suggestione o ricchi di storia dove ascoltare musica o assistere a uno spettacolo di teatro. Agli amanti della musica consigliamo il castello Caetani di Sermoneta (oggi), e l’Abbazia di Fossanova a Priverno (domani). In questi due luoghi fa tappa con i suoi concerti il Festival Pontino, sempre baldanzoso e ricco di proposte. Nato dalla passione di un illuminato mecenate, Roffredo Caetani, ha mantenuto nel tempo intatto il suo alto profilo per le «amorevoli» - oseremmo dire - cure del suo direttore, Riccardo Cerocchi (Una curiosità. La famiglia Caetani, di antichissima nobiltà, è nota ai più perché all’angolo del suo palazzo romano, nell’omonima via, fu ritrovato il corpo di Aldo Moro ucciso dalle Brigate rosse, e perché per qualche tempo s’era detto - pura fantapolitica - che un celebre direttore d’orchestra, Igor Markevitch, sposato con una Caetani, era il «grande vecchio» del terrorismo internazionale; mai che si ricordi che il parco di Ninfa, ad esempio, si deve ai Caetani, senza i quali anche il Pontino non sarebbe mai nato). Veniamo ai concerti di questo fine settimana, cominciando da Sermoneta (ore 21), dove sfila un drappello di bravi musicisti, capitanati dal contrabbassista Franco Petracchi, per una serata cameristica che si annuncia emozionante.
Ben poche istituzioni musicali della penisola possono permettersi di ospitare nella medesima serata un ensemble cameristico di grandi interpreti: oltre Petracchi, Bruno Giuranna, Mariana Sirbu, Danilo Squitieri, Mirela Vedeva, e Roberto Paruzzo, pianoforte. Il programma del concerto è costruito guardando da un lato ad opere «giovanili» - quasi infantili, diremmo - di grandissimi musicisti (come nel caso delle geniali Sonate a quattro - in programma quella in sol maggiore - del dodicenne Gioacchino Rossini, e del Sestetto in re maggiore op.110, dell’undicenne Felix Mendelssohn) e dall’altro, ad opere cruciali nella carriera di un grande compositore ormai maturo, come nel caso del Quintetto per archi op.77, di Antonin Dvorak, che segna la svolta ceca nella sua ispirazione.
Domani nell’abbazia di Fossanova (ore 19,30), un pianista ormai noto in Italia e all’estero, una vera celebrità, nativo di quelle stesse terre, Roberto Prosseda, dedica il suo recital ai due celebri compositori festeggiati in questo 2010, per via del secondo centenario della loro nascita: Frédéric Chopin e Robert Schumann.

In programma i Notturni nn.2 e 3 dall’op.9, e lo Scherzo n.1 del grande polacco; mentre di Schumann, Arabesque op. 18 e la Fantasia in do maggiore, op.17. Info: 0773.605551; www.campusmusica.it . Biglietti: 15 euro / 10 euro (ridotti)

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