La protesta contro Putin si organizza sul web. All’indomani dell'ondata di arresti di martedi (600 tra Mosca, San Pietroburgo e Rostov) gli oppositori del premier, che contestano la regolarità del voto di domenica scorsa e accusano il governo di brogli, puntano ora a una manifestazione nazionale sabato prossimo. L’invito a scendere in piazza è partito via Facebook e in poche ore avevano aderito quasi 5.000 persone. Altre migliaia si sono aggiunte su un altro social network russo, VKontakte. Il gruppo moscovita è stato battezzato "Sabato sulla piazza della Rivoluzione", l’appuntamento è a due passi del Cremlino. Si preannunciano fortissime tensioni con le forze dell'ordine: non è da escludere che la manifestazione possa essere vietata.
A conferma dello stato di allerta c'è il fatto che decine di elicotteri dell'esercito stanno sorvolando Mosca per il timore di nuove proteste. Dopo le elezioni parlamentari di domenica almeno 51.500 poliziotti e 2mila soldati sono stati dispiegati nella capitale, ma a differenza dei poliziotti le truppe del ministero dell'Interno sono armate.
Nell'ondata di arresti di ieri sono finiti in carcere diversi leader dell’opposizione, dall’ex vicepremier Boris Nemtsov (Solidarnost) a Eduard Limonov di Altra Russia, ma anche Sergey Mitrokhin, uno dei capi di Yabloko, formazione in gara alle legislative rimasta sotto la soglia di sbarramento del 7%.
Critiche per il pugno di ferro usato contro i manifestanti anti-governativi sono arrivate dal consigliere di Medvedev per i diritti umani, Michail Fedotov. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti. "Non sanno gestire questo tipo di situazione. Se una persona prende parte a un raduno non autorizzato il massimo della pena che può ricevere è una sanzione amministrativa non l’arresto".
Il "Washington Post", ricorda che tra gli arrestati c'è anche il famoso blogger Alexei Navalny - condannato a 15 giorni di reclusione per resistenza alle forze dell’ordine - può aver contribuito a creare un vero e proprio leader della protesta, ad elevare il blogger a capofila indiscusso per i suoi seguaci sul web e a dargli visibilità agli occhi di tutto il resto del paese.
A far sentire una voce ferma di protesta è anche l'ex presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Goirbaciov: "E' probabile che il partito di Putin non sia andato oltre al 25%, altro che 50. E' una cosa molto seria. La gente è esasperata". Poi, tramite l'agenzia stampa Interfax, ha esortato i russi ad annullare il voto tenuto nel fine settimana e a tornare alle urne: "I leader del Paese devono ammettere che ci sono state numerose falsificazioni e brogli e i risulti del voto non riflettono la volontà della gente. Penso quindi che possano prendere una sola decisione: annullare il risultato delle elezioni e organizzarne di nuove".
Putin si prepara per le presidenziali
Mentre a Mosca impazza la protesta il premier Putin ha presentato tutti i documenti necessari per essere registrato ufficialmente come candidato alle presidenziali di marzo. Putin è già stato capo di Stato per due mandati consecutivi, dal 2000 al 2008, quando ha lasciato il posto al suo delfino Dmitri Medvedev per gli ultimi 4 anni. In seguito a una modifica costituzionale, il prossimo mandato del presidente passa a sei anni. Sono almeno quattro i candidati che dovrebbero sfidare Putin.
Tra questi Vladimir Zhirinovsky, leader del liberaldemocratico LDPR e il veterano dei comunisti Gennady Zyuganov. La formazione di centrosinistra Russia Giusta dovrebbe proporre il proprio leader, Serghei Mironov. Anche lo scrittore e leader dell’opposizione extraparlamentare, Eduard Limonov, dovrebbe candidarsi.
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