Sì ai bambini giapponesi, no a immigrati clandestini

Non è mancata in consiglio comunale a Sanremo, seppur non fosse prevista in nessun punto all'ordine del giorno, la discussione sull'emergenza profughi. A sollevarla è stato il consigliere d'opposizione Eugenio Nocita, eletto nella lista dell'ex sindaco Borea e candidato lo scorso anno alle regionali con Burlando. «La nostra cittadina dovrebbe fare la sua parte – ha detto Nocita – dando la propria disponibilità al presidente Burlando per ospitare 20 famiglie di questi profughi che hanno lasciato la loro terra. Sono persone che vengono non per cercare pepite d'oro, ma perché nel loro Paese è impossibile una vita civile». Nettamente contraria, invece, la posizione dell'Amministrazione Comunale che ha seccamente chiuso l'argomento. «Sanremo dice di no a tutti questi extracomunitari – ha precisato il sindaco Maurizio Zoccarato - E' un problema dello Stato e noi siamo solo un piccolo ente locale. Io devo pensare ai miei cittadini e al turismo di cui vive questa città». In Liguria è, infatti, in atto il dibattito su come affrontare l'arrivo di questi flussi migratori. «Apprendo che La Spezia ed Albissola sono disponibili ad ospitarli, qui sia chiaro che non c'è posto per loro – prosegue Zoccarato - Gli immigrati devono essere aiutati a casa loro. Spero che si risollevino, che diventino ricchi in modo da venire da turisti e andare a giocare al casinò. Sono invece più che disponibile ad accogliere i bambini di Atami, città con cui siamo gemellati, colpiti dalla tragedia del terremoto in Giappone. Preferisco loro agli immigrati del nord Africa». Lo stesso Nocita è stato protagonista, lo scorso consiglio comunale, di un'iniziativa legata ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Presentatosi con una bandierina tricolore ha chiesto, dopo averne fatto partire la base musicale con un telefonino, che tutti i consiglieri cantassero a cappella l'inno d'Italia. Immancabile l'imbarazzo dei presenti, sia in maggioranza sia in opposizione, colti un po' tutti di sorpresa. «Sono d'accordo nel celebrare i 150 anni – è intervenuto Paolo Leuzzi del Pdl – ma non nel cantare l'inno perché sono stonato, magari chiamiamo qualche tenore avvalendoci anche della Sinfonica».

A togliere tutti d'imbarazzo ci ha pensato il consigliere Massimo Donzella che ha lanciato una proposta «Individuiamo una data, prima dell'estate – ha detto - per celebrare a Sanremo un consiglio comunale solenne, magari con un oratore ufficiale».

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