Chi ha "annusato" anche solo da lontano una okkupazione lo sa bene. Le aule scolastiche si trasformano in luoghi di spaccio, divertimento e libidine. Ogni sacrosanto autunno, l'impulso irresistibile degli studenti di sospedere le lezioni produce in tutta Italia centinaia di manifestazioni.
Il più delle quali sono inutili, senza senso e per motivazioni assurde. A rimetterci sono gli studenti che invece vorrebbero andare a scuola per imparare, e non per diventare dei professionisti della protesta-a-tutti-i-costi. Avete idee di quante ore di lezione vengano saltate a causa di okkupazioni, manifestazioni, settimane di autogestione e attività inutili? Tantissime. Ve lo dice uno che ne ha vissute in quantità.
E non è tutto. Accade spesso che i presidi, messi all'angolo dai focosi studenti pronti ad entrare violentemente a scuola, si accordino con i capetti e contrattino la "liberazione" di alcune aule per permettere agli studenti all'ultimo anno di seguire le spiegazioni di latino e matematica. Lasciano metà istituto agli occupanti e chiedo "per favore" di mantenere il controllo di qualche ala dello stabile scolastico.
Mai che un parlamentare si sia preso la briga di portare in Aula un'interrogazione per chiedere al governo di intervenire, attraverso il ministero dell'Istruzione, e fermare le okkupazioni autunnali. Che, lo ricordiamo, qualsiasi sia la stagione in cui vengono fatte, sono illegali.
Ebbene, ieri invece la sinistra ha messo sotto accusa la preside del liceo scientifico Salvemini di Bari, Tina Gesmundo. Il motivo? Aver sospeso un'ora di lezione per permettere "a quanti lo desiderano" di partecipare alla S. Messa celebrata dal parroco della vicina Chiesa. Niente di strano. Anzi. Avviene in molte scuole che per aprire l'anno scolastico si faccia una celebrazione eucaristica. Inclinazione culturale di un Paese che tende a dimenticare le sue origini. Tradizione che alla sinistra non piace. Che fa venir la pelle d'oca ai laicisti da scrivania di Sel.
Così il deputato vendoliano e coordinatore regionale di Sel in Puglia, Nicola Fratoianni, ha annunciato un'interrogazione parlamentare, esclamando: "Che fine fanno la laicità e la Costituzione?".
Quello che ha fatto la preside non è nulla di scandaloso. Anche se - e questo va detto - leggi e sentenze del Tar vietano "l'organizzazione o la partecipazione in orario scolastico ad atti di culto, celebrazioni o a qualsiasi altra attività di natura religiosa".
Attaccata da Repubblica, ha provato a difendersi: "Siamo una scuola laica, ma plurale. Se volessi potrei ospitare anche una messa ortodossa. In ogni caso non è stata una mia decisione, ma del collegio dei docenti". Ma ai sinistri dell'Unione per gli studenti non basta come giustificazione. E ne hanno fatto motivo di ribellione a suon di "è contro la legge", "dobbiamo essere una scuola laica".
Tutto bellissimo. Tanto che adesso porteranno la preside alla gogna dell'interrogazione parlamentare. Mai però che si siano fatti le stesse domande quando nel dicembre scorso tre studenti sono stati sospesi per otto giorni perché, in protesta contro la "Buona Scuola" di Renzi, avevano avviato l'occupazione dell'istituto.
Anche quello è illegale. Ma son rimasti in silenzio. E se la prendono con la Messa.
In fondo anche il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone l'aveva detto: "Le occupazioni sono esperienze di grande partecipazione democratica. Quanti amori si sono consumati in quei sacchi a pelo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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