Sala: "A Milano servono almeno altre mille nuove licenze di taxi"

Troppo poche le richieste per le doppie guide e pure il sindaco di Milano dice che servono più auto

Sala: "A Milano servono almeno altre mille nuove licenze di taxi"
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Più taxi in città. Una necessità per residenti e turisti, ma anche un argomento che scotta sia per il Comune che per la Regione. Ieri, appena conclusa la seduta del Consiglio regionale, il presidente Fontana, interpellato sulle lunghe attese, ha risposto: «Credo che i taxisti dovranno incontrarsi con il sindaco ed eventualmente con il ministro e dovranno fare delle valutazioni. Noi al momento, purtroppo o per fortuna, non siamo coinvolti».

Più tardi, a conclusione dell'inaugurazione di un campo di basket al quartiere QT8, il sindaco Sala: «Le nuove licenze non le abbiamo ancora chieste, ma lo faremo perché il bando che abbiamo fatto sulle doppie guide (che prevede 16 ore in servizio per ogni auto bianca, ricorrendo ai familiari) ha dimostrato che le richieste sono poche e che c'è bisogno di più auto pubbliche in circolazione». Il primo cittadino ha sottolineato che «taxi in più servono: le regole dicono che spetta alla Regione rilasciare un'autorizzazione, quindi inoltreremo la nostra richiesta». Quante auto pubbliche servirebbero? «Certamente non si risolve il problema con 100 o 200 in più - ha ammesso Sala - Se dicessimo che ne mancano un migliaio non ci sbaglieremmo di tanto, poche centinaia in aggiunta, a Milano, non si vedrebbero nemmeno». Quindi nuove licenze? «Non solo, le formule possono essere diverse, se si vuole lavorare sulle doppie guide e su turni diversi siamo disponibili».

Sala ha aggiunto che la richiesta di disporre di più taxi «nasce da tutta la città: con rispetto per il lavoro dei tassisti, che non è un lavoro facile e che è soggetto a momenti di grande impegno e a momenti di bassa, bisogna però riconoscere che c'è bisogno di un servizio più solido in città». Il tema della carenza di taxi era tornato alla ribalta due giorni fa in occasione di un appello del ministro al Turismo Daniela Santanchè, «non possiamo permettere che i turisti aspettino ore un'auto pubblica quando arrivano nelle città». E anche dopo il concerto dei Coldplay a San Siro, terminato a tarda sera quando la metro era chiusa e i taxi introvabili.

Sala si è espresso anche sulla precarietà delle piste ciclabili dopo gli ultimi scontri su strada che hanno ucciso i ciclisti. «Bisogna cercare di mettere in sicurezza le piste. Per dedicare semafori riservati alle due ruote occorre che le piste ciclabili siano protette con cordoli». Come succederà in corso Buenos Aires. La prima tranche dei lavori per la nuova pista protetta da cordoli inizierà oggi e durerà quattro mesi. Sarà larga quasi due metri e avrà cordoli larghi 50 centimetri. La seconda fase dei lavori, che durerà dall'autunno di quest'anno fino al dicembre del 2024, prevede l'allargamento dei marciapiedi per creare un grande boulevard pedonale e la riasfaltatura della ciclabile in pasta rossa.

Sempre sulla sicurezza dei ciclisti, il sindaco ha parlato anche dell'obbligo di applicazione di strumenti che leggano l'angolo cieco dei mezzi pesanti. «Senz'altro andremo avanti con questa iniziativa. Stiamo studiando varie possibilità, al momento non c'è nessuna regolamentazione né a livello nazionale né a livello europeo, ad esempio: qual è la dimensione del mezzo che deve essere soggetto a obbligo? L'altra questione riguarda la disponibilità su mercato di questi strumenti. Tuttavia potremmo comportarci come abbiamo fatto a proposito dell'area b.

Così chi dimostrerà di aver già ordinato i sensori di controllo potrà continuare a lavorare». E quando verrà esteso il provvedimento?

«L'assessore alla Mobilità Arianna Censi è al lavoro e porterà sicuramente la delibera in Giunta nel mese di luglio».

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