Dopo Roma e Firenze, anche a Otranto arriva la tassa di soggiorno. Un piccolo balzello che assumerà la forma e il sapore decisamente più masticabile e digeribile di una «tourist card», ovvero di un tesserino con cui ogni villeggiante potrà usufruire di servizi, facilitazioni e vantaggi.
La tassa di soggiorno, prevista dal federalismo municipale previsto con il decreto legislativo del marzo scorso, approderà in consiglio comunale già domani. Le cifre del balzello quotidiano - imposto ai turisti della cittadina considerata la perla del Salento, oltre che borgo Unesco e bandiera blu per la qualità delle sue acque - oscillano in una forchetta piuttosto ristretta: vanno mediamente da 1 a 1,5 euro a persona e salgono fino a 2 per le strutture a 4 e a 5 stelle (sono esenti i bambini fino a 12 anni). La «tourist card», che viene consegnata al momento dell'arrivo consente una serie di agevolazioni: visite guidate gratuite; noleggio bici gratuito; parcheggio gratuito di mattina in un'area deputata; sconto di 1 euro sul biglietto d'ingresso al Castello fatto costruire da Alfonso d'Aragona; servizio wireless gratuito in piazza Castello e sul lungomare; sconto del 10% per l'affitto degli ape-calessini; sconto del 10% in tutti i ristoranti e negozi che hanno aderito alla proposta del Comune.
I mugugni degli operatori turistici - come sempre avviene in queste situazioni - non mancano. Oggi alla Camera di Commercio le associazioni di rappresentanza, tra cui Confindustria, Concfcomercio, Confesercenti e Federalberghi ribadiranno il loro no all'iniziativa, facendo leva sul fatto che alcuni imprenditori si sono detti pronti a pagare in proprio la card per non farla gravare sulle tasche dei villeggianti. Il sindaco di Otranto Luciano Cariddi è invece convinto della necessità dell'operazione a suo dire dettata non da buchi di bilancio ma dalla necessità di assicurare servizi di alto livello al turista. Una convinzione che lo porterà a presentare pubblicamente la tourist card già il prossimo 29 giugno. Una tassa che si applicherà per massimo sette giorni e che dovrebbe portare nelle casse comunali una cifra oscillante tra i 500 e gli 800 mila euro. Otranto, però, non farà da apripista dell'estate salentina per questa nuova voce di bilancio.
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