Saltano le liberalizzazioni, consumatori e industriali: "Resistenze inaccettabili"

Passera amareggiato per l'occasione mancata: "Faremo quasi tutto". Attesa per la fase due. E la Marcegaglia avverte il governo: "Ripristinare le liberalizzazioni"

Saltano le liberalizzazioni, consumatori e industriali: "Resistenze inaccettabili"

"Faremo quasi tutto". Il ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera lo dice con una punta di amarezza per non essere riuscito a dare una spinta liberalizzatrice alla manovra economica. C'è chi dice che ci sarà un "secondo tempo" e lì verranno prese misure serie per deregolarizzare il sistema Italia e svincolare dalla morsa delle lobby. Dalle libere professioni alle farmacie, fino ai tassisti: per il momento è stato un vero e proprio flop.

E' lo stesso Passera a desscrivere le liberalizzazioni come un "mondo difficilissimo dove le resistenze sono pazzesche". Qualcuno collabora, i più alzano le barricate pur di mantere lo status quo e difendere i propri privilegi. "Ringrazio meno chi si è messo di traverso", continua il ministro pensando, con buona probabilità, ai risultati ottenuti da farmacisti e tassisti che hanno minacciato di incrociare le braccia non appena il governo ha ventilato l'ipotesi di mettere mano alle misure di deregulation. Una gestazione entra-ed-esci che ha mandato sututte le furie sia gli industriali sia la componente più liberal del centrodestra. "Sono inaccettabili certe resistenze che ancora si vedono sul fronte delle liberalizzazioni", ha sottolineato con forza è il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia chiedendo al governo di "ripristinare le liberalizzazioni ipotizzate nel primo disegno sui farmacisti e sui tassisti".

Sul Corriere della Sera Dario Di Vico spiega chiaramente che "le liberalizzazioni non sono mai andate avanti in Italia non tanto per l'esplosività del contenzioso politico quanto per la capacità delle categorie di intessere rapporti di scambio elettorale con quote significative di parlamentari". Insomma, basta che le lobby minaccino lo sciopero per far fare retromarcia a un governo. Per la stessa Marcegaglia, è inaccettabile che "in un momento così difficile come questo, in cui le famiglie e le imprese vengono colpite, ci sia sempre chi alza le barricate e la politica si inginocchia". Anche il Codacons lamenta l'assenza di liberalizzazioni che potrebbero accrescere il pil senza oneri per lo Stato.

"La manovra ha come sola misura per la crescita il taglio dell’Irap - afferma l'associazione - ma con l’Irap si dà solo ossigeno alle imprese moribonde senza guarirle, dato che solo con un rilancio dei consumi potrebbe far ripartire la produzione".

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