In questi giorni, soprattutto nel Nord Italia, sembra essere sul set del film Tornado. Vere e proprie tempeste d'aria e di acqua (e perfino qualche primo fiuocco di neve) che vi spingeranno a rivedere il vostro guardaroba. Ma come vestirsi e da chi prendere spunto? Ad esempio, dall'abbigliamento di grandi uomini di mare e dalle loro incredibili storie, come quella di Lowell North. Il Papa della vela, come lo soprannominarono a seguito della duplice vittoria olimpionica, fondò North Sails nel 1958 a soli ventisette anni. «The sea is my land» ripeteva North e da questa filosofia nacque una delle aziende più rappresentative del mondo della moda marittima. Il segreto del successo sta anche dietro alla sua laurea in ingegneria: giocando con le vele (tanto da aprirsi una veleria), Lowell sapeva fin troppo bene come doveva vestire una «tigre votata alle onde e ai suoi venti».
Prima di acquistare un capo, infatti, si deve verificare che stile ed eleganza convivano con alte performance tecniche da individuare in alcuni dettagli, tra cui la garanzia waterproof e winproof; coulisse interna; zip cerate a doppio cursore e con cordino per facilitare l'apertura, proteggere dal vento ed evitare che il metallo si ossidi. E ancora, tagli a soffietto per consentire alla giacca di accompagnare i movimenti e polsini con chiusura in velcro. Risponde a queste caratteristiche il leggendario giaccone indossato dai marinai e dai pescatori e rieditato in chiave moderna da Marina Militare per l'autunno inverno 2013/14. Il sailor trench coat, in un inedito colore rosso scuro e personalizzato con il ricamo J24 (che richiama la celebre classe velica), è realizzato in tessuto tecnico ed è altamente performante grazie al cappuccio staccabile, gli interni in pile e i polsini ristretti anti-vento.
Ma non esiste tigre di mare che non guardi con ammirazione a un The RWR, «Round the World Race», l'iconica jacket di Henri Lloyd re-interpretata da Olmes Carretti per celebrare le regate intorno al mondo. Il giaccone è stato realizzato in Brit Nylon, un tessuto prodotto in esclusiva da Majotech per riprodurre la stessa luminosità e il caratteristico suono di uno dei materiali originali del brand, ma con una connotazione più attuale, confortevole ed elegante. Questa versione è perfetta anche per la città per la presenza dell'autentico Harris Tweed, il lussuoso panno tessuto interamente a mano dagli abitanti delle Ebridi scozzesi.
E c'è un altro capospalla legato all'acqua da cui potete trarre benefici. Si tratta di K-Way. Nel 1965, a Parigi, durante una giornata di maltempo, il commerciante d'abbigliamento Léon-Claude Duhamel rimase colpito dai passanti infagottati in pesanti abiti da pioggia, con le mani occupate a reggere scomodi ombrelli. Da qui l'invenzione: creare un oggetto da tenere sempre con sé, ma che non fosse né un ombrello né un impermeabile. La rivoluzionaria giacca antipioggia, leggera e comoda, con il bel tempo si ripiegava in una pratica tasca-marsupio e si legava intorno alla vita. Per l'autunno inverno 2013/14 K-Way ha pensato a Variable Meteo, capi impermeabili, antivento e traspiranti per improvvisi cambi di tempo.
Passando di strato, sotto la giacca ideale una felpa, una polo piquet o una T-shirt Rewoolution, leggerissime, morbide e in grado di adattarsi al giusto microclima del corpo. Le magliette, realizzate in pregiata fibra di lana 100% naturale dall'elevato potere d'isolamento termico, garantiscono un duplice vantaggio. La parte interna, idrofila, assorbe il vapore derivato dalla sudorazione (la fibra assorbe acqua per più del 35% del suo peso contro il 5% di una sintetica), mentre quella esterna, idrorepellente, lo rilascia al di fuori del tessuto.
Infine, ai piedi, ovviamente una Timberland della collezione Earthkeepers Hookset Handcrafted Leather, nuovi gioielli eco interamente prodotti con materiali riciclati.
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