Aspirina, allarme dall’Inghilterra: uccide centinaia di persone l’anno

Secondo una ricerca condotta oltre Manica il farmaco è inutile per un quarto delle persone che ne fanno uso

Aspirina, allarme dall’Inghilterra: uccide centinaia di persone l’anno

L’aspirina è inutile per un quarto delle persone che l’assumono regolarmente. Il monito arriva dall’Inghilterra, dove ogni anno muoiono centinaia e centinaia di persone per abuso del farmaco.

Il Telegraph racconta che un’approfondita ricerca medica ha rivelato che sono circa 16 milioni i britannici che fanno uso dell’acido acetilsalicilico senza trarne alcun beneficio, anzi. E pensare che lo studio ha preso in considerazione la sola isola.

E nei casi peggiori, “per quei pazienti a rischio infarto e ictus, che prendono l’aspirina per fluidificare il sangue, il problema potrebbe essere mortale. Questi soggetti moltiplicano per quattro le possibilità di subire un attacco cardiovascolare fatale”. Ma c’è chi, per natura e genetica, è predisposto a resistere alla medicina: chi ha il colesterolo alto o il diabete può sviluppare una maggior resistenza. I dati della British Heart Foundation parlano di oltre 250mila infarti e ictus nel Regno Unito ogni anno.

Da che mondo e mondo, prevenire è meglio che curare, ma piuttosto che mettere mano al blister per buttar giù inutilmente una pastiglia, i ricercatori hanno messo a punto un test delle urine – del costo di 10 sterline – capace di dire se il principio attivo dell’antinfiammatorio verrà metabolizzato correttamente, funzionando nella giusta maniera contro il trombossano A2 delle piastrine.

Il quotidiano riporta dunque le parole del dottore Paul RJ Ames, che lavora come esperto in emostasi e trombosi al St George di Londra e che, insieme ad altri colleghi, ha realizzato l’esame preventivo capace di salvare la vita a centinaia di migliaia di connazionali.

“I medici devono rendersi conti che l’aspirina, ritenuta il pilastro della terapia cardiaca, non funziona per circa il 25% dei casi. Tra l’altro non sono da dimenticare gli effetti collaterali, come le ulcere. Insomma, perché si dovrebbe continuare su questa strada sapendo che non è la migliore?”.

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