Cinetosi, i rimedi naturali per combattere il mal d'auto

In Europa a soffrire di questo disturbo sono più di 30 milioni di persone. Oggi, i rimedi per combatterlo sono molti e arrivano anche dalla natura: ecco quali sono

Cinetosi, i rimedi naturali per combattere il mal d'auto

Estate tempo di viaggi. L'automobile da sempre è considerato il mezzo più sicuro ed economico per andare alla scoperta di mete vicine e lontane, ma non tutti però si godono l'avventura. Statistiche alla mano, sono più di 30 milioni in Europa le persone che soffrono di cinetosi o più comunemente mal d'auto.

È questo un termine generico con il quale si fa riferimento a una varietà di sintomi sgradevoli (vertigini, nausea, vomito) che nella maggior parte dei casi migliorano con l'adattamento agli stimoli. In alcune occasioni, però, tali manifestazioni persistono e cessano solo quando il corpo ritorna alla staticità.

La cinetosi è un vero e proprio disturbo neurologico causato da una interpretazione ambigua dei segnali provenienti dall'apparato visivo, vestibolare e propriocettivo. Chi è più a rischio di soffrire di mal d'auto? Esistono dei rimedi naturali per combatterlo?

Cause e fattori di rischio della cinetosi

Automobile

Il senso dell'equilibrio e del movimento è regolato dall'interazione di tre percorsi del sistema nervoso: la vista, l'udito e i propriocettori, ovvero recettori sensibili alle variazioni delle posture del corpo. La cinetosi è l'esito di un conflitto di informazioni tra i sensi. In condizioni normali il cervello

elabora e aggiorna in maniera costante le informazioni provenienti da apparato visivo e sistema vestibolare relative a posizione, accelerazione e bilanciamento del corpo. Nel momento in cui i messaggi che arrivano da questi due sensi diventano divergenti, il cervello va in tilt e dà origine al mal d'auto. Vi sono dei fattori di rischio che predispongono al disturbo:

  • sesso femminile (in particolare donne gravide);
  • infanzia (bambini di età compresa fra i 2 e i 12 anni);
  • temperature elevate;
  • familiarità con l'emicrania;
  • scarsa ventilazione nell'abitacolo;
  • ansietà;
  • rumori molesti.

I sintomi della cinetosi

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L'intensità dei sintomi della cinetosi varia da individuo a individuo. Alcuni soggetti, infatti, provano solo fastidi lievi. Altri, invece, stanno male per tutto il viaggio e necessitano di tempo per ristabilirsi. Solitamente il mal d'auto inizia a manifestarsi con una sensazione di nausea non meglio definita alla quale seguono disturbi addominali e malessere generale.

Solitamente questi segni clinici, come già accennato, si attenuano con l'adattamento. Talvolta, però, perdurano e cessano solo quando il corpo ritorna alla staticità. Una persona che soffre di mal d'auto può, altresì, sperimentare:

  • vomito;
  • vertigini;
  • salivazione profusa;
  • pallore;
  • iperventilazione;
  • aerofagia;
  • sudorazione fredda;
  • mal di testa;
  • sonnolenza;
  • stanchezza;
  • senso di svenimento.

I rimedi naturali per la cinetosi

Zenzero

Per contrastare i sintomi della cinetosi la medicina tradizionale impiega due molecole: il dimenidrinato e la cinnarizina. La prima ha la capacità di inibire la stimolazione vestibolare; la seconda, invece, viene impiegata per il trattamento delle vertigini. Il mal d'auto, però, si combatte anche con i rimedi naturali. Tra questi il più efficace è senza dubbio lo zenzero.

Dalle proprietà antiemetiche, questa radice allevia anche la nausea e le vertigini. Può essere assunto sotto forma di gomme da masticare, caramelle e capsule. In ambito aromaterapico è altresì utile l'olio essenziale di zenzero che, dopo essere stato diluito con un cucchiaio di olio di mandorle dolci, va massaggiato su fronte e tempie.

Il fiore di Bach d'elezione in caso di cinetosi è Scleranthus grazie alla sua capacità di lenire i capogiri. Si assumono quattro gocce direttamente sotto la lingua al bisogno. Sempre più diffusi, poi, sono i braccialetti contro il mal d'auto che sfruttano i principi dell'agopuntura cinese.

Infatti, una parte del bracciale comprime il punto P6 situato sulla superficie interna dell'avambraccio, tre dita sotto la prima piega del polso. Questo rimedio non presenta controindicazioni e può essere utilizzato anche in gravidanza.

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