Covid-19, il primo intervento su una paziente positiva

L’operazione chirurgica è stata effettuata su una degente con protesi d’anca lussata che la obbligava a rimanere a letto

Covid-19, il primo intervento su una paziente positiva

Primo intervento su una paziente colpita da coronavirus. È stato eseguito ieri all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. L’operazione chirurgica è stata effettuata su una degente con protesi d’anca lussata che la obbligava a rimanere a letto. La donna non aveva infatti possibilità né di camminare né di stare seduta sulla sedia a rotelle.

La struttura sanitaria ha informato che tutte le fasi si sono svolte seguendo le procedure di protezione del personale e degli altri pazienti. L’equipe chirurgica guidata dal professor Cesare Faldini, direttore della clinica ortopedica e traumatologica I, ha indossato mascherine e guanti ed è uscita dalla sala operatoria attraverso un percorso dedicato.

L’intervento

La donna è giunta in ambulanza al pronto soccorso dell’Istituto ed è stata portata in reparto. Qui è stato attivato l’isolamento preventivo e la paziente è stata sottoposta al tampone. La procedura chirurgica si è svolta ieri pomeriggio in una sala operatoria preparata ad hoc, “un ambiente protetto - ha precisato la nota - all’interno del blocco operatorio di solito utilizzato per le revisioni delle protesi infette e le malattie infettive dell’osso”. Da oggi la donna affronterà il decorso post operatorio in isolamento e sarà trasferita quando le condizioni cliniche lo consentiranno.

Dobbiamo essere pronti a gestire anche questo tipo di situazioni - ha evidenziato Faldini -. La diffusione del coronavirus comporta il fatto che alcuni pazienti contagiati possano anche subire un trauma e necessitare di un intervento, che oggi il Rizzoli è pronto ad eseguire”.

Riorganizzazione area metropolitana

Attualmente la struttura bolognese garantisce tutte le urgenze ortopediche dell’area metropolitana di Bologna, secondo il piano attivo da questa settimana per fronteggiare l’emergenza sanitaria. In questo modo si riduce il lavoro degli altri nosocomi di Bologna e provincia e al tempo stesso viene garantita ai cittadini l’assistenza specialistica necessaria.

L’Istituto ha infatti sospeso l’attività programmata di ricovero e quella ambulatoriale non urgente. Ha mantenuto soltanto i ricoveri e le visite per i pazienti oncologici e i non differibili, compresi i controlli post intervento e post pronto soccorso.

La struttura ha spiegato in una nota che "tutto il personale sanitario non impegnato su queste prestazioni è quindi da ora dedicato all’attività di urgenza ortopedica, che viene distribuita nei reparti dell’Istituto". È stato poi attivato un gruppo di infermieri formati che si occuperà insieme alla Medicina del Lavoro di sottoporre al tampone pazienti e personale nei casi previsti dalla normativa.

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