Che le conseguenze del Covid sulla sfera psichica fossero pesanti non vi erano dubbi. A confermare quello che ormai è un dato di fatto, un sondaggio condotto da Guidapsicologi.it dal quale è emerso un ritratto a tinte fosche. Ben il 65% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di avere difficoltà a conciliare il sonno. Solo il 35% ha affermato di riuscire a riposare senza grande fatica. Il 66% di coloro che non riescono a dormire cerca di arginare il problema assumendo farmaci, mentre il 34% adotta tecniche di rilassamento.
Pur non mancando stati di ansia e preoccupazioni riguardanti il futuro (il 36% del campione teme di perdere il proprio equilibrio mentale, il 33% di dimenticare la curiosità e la voglia di viaggiare, il 31% di smarrire la spontaneità e le relazioni con il prossimo), sembra essere proprio la sfera del sonno a risentire maggiormente degli effetti della pandemia di Covid. «Il sonno - spiega Pasquale Adamo, coach e direttore della scuola di coaching Mci - è un momento prezioso per la salute mentale e fisica. Durante le ore di riposo il corpo si rigenera, riattivando le funzioni vitali e disintossicandosi. Dormire ci consente di abbassare la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e di consolidare la memoria».
Ma i vantaggi di un sano riposo notturno non finiscono qui. Nel corso del sonno, infatti, si attiva un sistema che elimina la betamiloide circolante, ovvero una proteina che quando si aggrega in placche, diventa un fattore di rischio per lo sviluppo dell'Alzheimer e del declino cognitivo. Ecco perché, secondo, Adamo è fondamentale riposare. Esistono diversi strumenti in grado di favorire l'addormentamento, tra cui la meditazione e la gestione dei pensieri negativi durante la giornata e prima di spegnere la luce.
Spesso si sente dire che il Covid ci renderà migliori. Ma è davvero possibile trarre dei benefici da una situazione emergenziale del genere? Dal sondaggio sembrerebbe di sì. Gli italiani, dunque, avrebbero imparato a prendersi più cura di se stessi. Il 43% dei partecipanti pratica sport e sceglie un'alimentazione sana, il 36% ha sottoscritto una polizza sanitaria, il 21% considera l'affetto e la vicinanza degli amici come la più efficace delle medicine. In generale il 64% degli intervistati ha imparato ad amarsi di più nel corso dell'ultimo anno e il 13% ha riscoperto il valore della vera amicizia.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Non si può non tenere in considerazione quel 23% di utenti che ritiene di non poter fare più progetti. «È un dato allarmante - afferma Adamo - perché i progetti sono il tentativo di dare forma al futuro. Senza di essi abbandoniamo la speranza e, soprattutto, dimentichiamo la nostra capacità di poter incidere sul futuro». Il Covid ha messo a dura prova anche la socialità e, poiché questo è un fattore determinante per il benessere del singolo, il coach auspica quanto prima un recupero delle relazioni con gli altri.
Incontri vis-à-vis, dunque, senza l'intralcio della tecnologia il cui consumo è inevitabilmente cresciuto nell'ultimo anno. Il 54% dei partecipanti, infatti, ha raddoppiato il tempo di connessione, fra riunioni di lavoro e incontri virtuali con gli amici.
È giunto il momento di cambiare rotta. Non fosse altro che il 6% del campione sente il bisogno di disintossicarsi. Sperare, stringere i denti e mettere in pratica i consigli di Adamo. Così il Covid può forse fare meno paura:- alienare la mente allontanando i pensieri negativi;
- porsi piccoli obiettivi;
- celebrare i risultati;
- essere grati;
- esplorare se stessi;
- ridere;
- dare spazio alla creatività;
- dedicarsi alla scrittura;
- essere ottimisti;
- aiutare il prossimo.
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