L'attività fisica fa bene al cervello, favorendo la sua capacità di cambiare e di adattarsi. Il duplice effetto benefico dello sport nei confronti della depressione è stato confermato da uno studio condotto dagli scienziati della Clinica Universitaria di Psichiatria e Psicoterapia della Ruhr-Universität Bochum (RUB) e pubblicato sulla rivista "Frontiers in Psychiatry".
Le persone affette da depressione spesso si chiudono in se stesse e sono fisicamente inattive. Per la ricerca in questione sono stati coinvolti 41 soggetti, sottoposti a trattamento in ospedale. I partecipanti sono stati assegnati a due gruppi, uno dei quali prevedeva il completamento di un programma di fitness della durata di tre settimane.
Quest'ultimo, sviluppato dal team di Scienze dello sport dell'Università di Bielefeld e guidato dal professor Thomas Schack, era vario: conteneva elementi divertenti e non assumeva la forma di una competizione o di un test ma, al contrario, richiedeva un lavoro di squadra da parte dei partecipanti. Questo particolare aspetto ha promosso la motivazione e l'unione sociale, abbattendo di conseguenza la paura delle sfide e delle esperienze negative con lo sport, come le lezioni di educazione fisica. L'altro gruppo, invece, ha preso parte a un programma di controllo senza attività motorie.
Il team ha accertato la gravità dei sintomi della depressione, tra cui perdita di impulso e interesse, mancanza di motivazione e sentimenti negativi sia prima che dopo il programma. È stata, altresì, misurata la capacità del cervello di cambiare, altrimenti nota come neuroplasticità, tramite stimolazione magnetica transcranica. La stessa è fondamentale per tutti i processi di apprendimento e di adattamento cerebrale. I risultati hanno dimostrato che la capacità del cervello di cambiare è inferiore negli individui affetti da depressione rispetto ai soggetti sani.
Inoltre, seguendo il programma di fitness, questa abilità di mutare è aumentata in maniera significativa e ha raggiunto gli stessi valori delle persone non depresse. Allo stesso tempo la sintomatologia è regredita.
«Non possiamo dire fino a che punto il cambiamento nelle manifestazioni e la capacità del cervello di evolvere siano collegati casualmente sulla base di questi dati» affermano i ricercatori. Così continuano: «È noto che l'attività fisica fa bene al cervello poiché, ad esempio, favorisce la formazione di connessioni neurali. Ciò potrebbe certamente avere un ruolo anche in questo esperimento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.