Diabete, il pancreas artificiale è sempre più realtà

Definito ad ansa chiusa, questo sistema ora disponibile a livello sperimentale potrà migliorare la qualità della vita dei pazienti

Diabete, il pancreas artificiale è sempre più realtà

Solo in Italia ad esserne colpite sono 300mila persone. Stiamo parlando del diabete di tipo 1, una malattia metabolica autoimmune caratterizzata dall'incapacità del pancreas di produrre l'insulina a causa della distruzione delle cellule beta pancreatiche. Il pancreas è una ghiandola esocrina che, oltre a produrre importanti ormoni (insulina, glucagone, somatostatina), secerne un succo digestivo contenente enzimi indispensabili per la digestione di carboidrati, lipidi, proteine e del cosiddetto chimo. Il diabete di tipo 1 (e le relative terapie) è stato uno degli argomenti principali del Congresso Nazionale dell'Associazione Medici Endocrinologi (AME-ETS) tenutosi a Roma dal 20 al 23 ottobre. In questa occasione si è fatta luce sull'utilità dei microinfusori portatili e sul pancreas artificiale, una soluzione risolutiva - quest'ultima - che presto potrà divenire realtà.

Le cause e i sintomi del diabete di tipo 1

Attualmente le cause del diabete di tipo 1 sono sconosciute, tuttavia si ritiene che la sua insorgenza possa essere favorita da una serie di fattori, tra cui: predisposizione genetica, presenza di un attivatore diabetogeno ed esposizione ad un antigene. La patologia coinvolge più di cinquanta geni e in base alla loro localizzazione o alla loro combinazione il disturbo può essere considerato dominante, recessivo o intermedio. Alcuni studi hanno sottolineato l'importanza dei Coxsackie virus (a questi appartiene il virus della rosolia) nell'avvento della malattia.

Si ritiene, infatti, che tali agenti patogeni possano aggredire e distruggere le cellule beta pancreatiche. Sotto la lente di ingrandimento anche alcuni farmaci come la streptozotocina, un antibiotico e chemioterapico usato nella lotta al tumore al pancreas. I sintomi del diabete di tipo 1 includono: stanchezza cronica, perdita di peso, poliuria (eccessiva minzione), polifagia (aumento dell'appetito), xerostomia (secchezza delle fauci), polidipsia (incremento della sete).

Il diabete di tipo 1 e il pancreas artificiale

La dottoressa Olga Eugenia Disoteo, Coordinatrice Nazionale della Commissione Diabete AME, durante le tre giornate del Congresso AME-ETS, ha focalizzato l'attenzione sui microinfusori portatili, dispositivi che hanno cambiato la vita delle persone affette da diabete di tipo 1. Secondo Disoteo: «Essi, grazie al costante scambio di informazioni con il sensore in continuo del glucosio interstiziale, somministrano l'insulina in automatico per mantenere normali i valori glicemici tra un pasto e l'altro. Inoltre consentono l'esecuzione di boli insulinici somministrati in concomitanza dei pasti giornalieri per controllare l'inevitabile picco glicemico.

Allo stato attuale i boli richiedono l'intervento del paziente che deve comunicare al microinfusore la quantità di carboidrati assunti e confermare la dose suggerita dallo stesso microinfusore sulla base di un rapporto insulina/carboidrati. Rispetto alla terapia insulinica tradizionale, il vantaggio offerto da questi dispositivi consiste nella personalizzazione terapeutica con rapidi adattamenti dell'insulina in caso di necessità particolari determinate anche da variazioni psicofisiche del soggetto.

Il professor Edoardo Guastamacchia, Past President di AME, spera in una prossima evoluzione del microinfusore nel pancreas artificiale.

Questo sistema, definito ad ansa chiusa, consentirà una più puntuale lettura del glucosio e sarà in grado di dialogare con il microinfusore controllando non solo l'insulina basale, ma anche la sua infusione in occasione dei pasti senza l'intervento del paziente. Ora disponibile a livello sperimentale, il pancreas artificiale potrà divenire una realtà effettiva fra tre-quattro anni.

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