Dati alla mano, la sua prevalenza nel corso dell'esistenza è del 5,9% e ad esserne maggiormente colpito è il sesso femminile (80% circa). Stiamo parlando del disturbo bordeline, una condizione psicologica caratterizzata da instabilità della sfera emotiva, relazionale e comportamentale. Tale squilibrio porta il paziente ad avere un'identità sfocata e ad annaspare in un perenne stato di confusione nel quale inevitabilmente trascina chi lo circonda. È questo un vortice estenuante fatto di emozioni vissute in maniera drammatica, impulsività e paure, in primis quella dell'abbandono. Le relazioni sono difficili da coltivare perché, chi soffre del disturbo bordeline, alterna con facilità momenti di iperidealizzazione ad altri di svalutazione. Sono frequenti stati di ansia, di depressione e sentimenti cronici di vuoto. Quali sono le cause di questo disgio? In che modo esso influisce nlla vita quotidiana? Esistono cure efficaci? Scopriamolo insieme.
Le cause del disturbo bordeline
Attualmente le cause del disturbo bordeline non sono ancora note con precisione. Tuttavia gli esperti ritengono che esso sia l'esito di una complessa combinazione di influenze neurobiologiche, genetiche e psicosociali. Da un punto di vista neurobiologico alcune ricerche hanno dimostrato che la disfunzione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) ha un ruolo chiave nello sviluppo della problematica. A tale malfunzionamento si aggiungono anche i livelli aumentati degli ormoni dello stress, ad esempio il cortisolo.
Secondo altri studi, il disturbo bordeline è la conseguenza di un'iperattività del sistema limbico, ovvero un'area del cervello che controlla sentimenti quali rabbia, paura e aggressività. Si sono, altresì, puntati i riflettori sulla disfunzione di alcune sostanze chimiche cerebrali, come la serotonina e l'ossitocina, che regolano l'umore. Tra i fattori di rischio, infine, rientrano i traumi sperimentati in età infantile (abusi, separazioni, lutti, abbandoni, bullismo, carenze affettive) e l'aver vissuto con genitori affetti da schizofrenia, depressione, disturbo bipolare.
I sintomi e le conseguenze del disturbo bordeline
I sintomi del disturbo bordeline sono vari e la loro intensità varia da soggetto a soggetto. Il comune denominatore degli stessi è la profonda instabilità che interessa l'identità, le relazioni interpersonali e la gestione delle emozioni. Manifestazioni ricorrenti sono:
- Frammentata percezione di sé: il paziente forgia la propria traballante personalità in base a chi ha dinanzi e al contesto in cui si trova. Pertanto dispone di più identità, nonostante esse siano sempre confuse e dai margini non ben definiti;
- Sbalzi di umore: in pochi minuti il paziente è in grado di passare dall'allegria alla tristezza. In sottofondo, però, permangono sempre sentimenti di ansia e di rabbia;
- Paura dell'abbandono: è questo il timore più grande. Il paziente non riesce a controllarlo, pertanto è costantemente depresso e fa di tutto per evitare situazioni ed eventi quali rifiuti e separazioni;
- Comportamento impulsivo: il paziente è incline a mettere in pratica atteggiamenti rischiosi per difendersi apparentemente dalla propria fragilità (abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, promiscuità sessuale, abbuffate, guida spericolata e persino autolesionismo);
- Derealizzazione e depersonalizzazione: i sintomi dissociativi vengono sperimentati dal paziente in situazioni particolarmente stressanti.
Come ben si può intuire, la conseguenza più importante del disturbo si riflette sul piano relazionale. Chi ha una personalità bordeline è alla costante ricerca di dimostrazioni di amore e di affetto ma le stesse a nulla servono, poiché quasi sempre subentrano sentimenti di svalutazione e di disistima che portano il soggetto a vivere momenti di furia e di intensa angoscia.
Come curare il disturbo bordeline
Il trattamento d'elezione del disturbo bordeline è la psicoterapia. In particolare si sono rivelati utili alcuni approcci come la terapia dialettico comportamentale, la Schema Therapy, la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia basata sul transfert e la terapia basata sulla mentalizzazione. Tuttavia è bene ricordare che intraprendere un percorso di analisi è spesso una sfida non semplice da affrontare a causa della tendenza del paziente a idealizzare e poi a svalutare repentinamente il terapeuta.
In alcuni casi, in associazione al trattamento psicoterapeutico, è consigliata la cura
farmacologica che prevede la somministrazione di medicinali antipsicotici (clozapina, olanzapina, risperidone), ansiolitici (benzodiazepine) antidepressivi (SSRI) e stabilizzanti dell'umore (carbamazepina, litio, lamotrigina).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.