Estate e problemi cardiovascolari: ecco a cosa stare attenti

Dalle vacanze al mare a quelle in motagna, fino al trasloco nella seconda abitazione. Ecco alcuni consigli del cardiologo Giuseppe Caramanno

Estate e problemi cardiovascolari: ecco a cosa stare attenti

Temperature bollenti, trasloco nella casa di mare o di montagna e scelta della città dove trascorrere le vacanze estive per godersi un po’ di relax. Questi sono più o meno i momenti principali che caratterizzano l’estate di tante famiglie. Per molti si tratta di situazioni scontate da affrontare con la leggerezza e lo spirito che contraddistingue il periodo della bella stagione. Per chi soffre di problemi cardiovascolari, il periodo estivo può trasformarsi in un momento difficile se non si prendono determinate precauzioni. Ed allora quali accorgimenti bisogna prendere in considerazione? Ce lo spiega su ilGiornale.it il dottor Giuseppe Caramanno, primario del reparto di Cardiologia ed Emodinamica dell'ospedale San Giovanni di Dio, di Agrigento.

Andiamo per gradi. Come reagisce il nostro cuore alle alte temperature?

"Il cuore reagisce alle alte temperature mediante meccanismi di adattamento fisiologici, generalmente ben tollerati, anche se in alcuni casi possono essere causa di segni clinici e sintomi: il caldo induce vasodilatazione periferica con calo della pressione arteriosa e possibile comparsa di debolezza generale (astenia) e/o sensazione di capogiro fino alla perdita parziale o completa della conoscenza (lipotimia/sincope). Il conseguente aumento della frequenza cardiaca può causare un sensazione di battito accelerato (palpitazione)".

Per chi soffre di problemi cardiovascolari queste reazioni che cosa possono comportare?

"I suddetti adattamenti possono comportare reazioni differenti in base alla patologia cardiovascolare sottostante. Per esempio, nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa in trattamento farmacologico il caldo estivo può provocare un abbassamento significativo della pressione arteriosa con conseguente necessità di effettuare una rimodulazione della terapia, ovvero riduzione del dosaggio del farmaco o sospensione sempre dopo consulto medico".

In presenza di patologie al cuore è meglio preferire il mare o la montagna?

"Entrambi ma sempre con le giuste precauzioni. A differenza del caldo, in montagna l’esposizione a basse temperature causa una vasocostrizione dei vasi arteriosi con possibile aumento della pressione arteriosa ed episodi di angina pectoris nei soggetti affetti da cardiopatia ischemica, soprattutto durante uno sforzo fisico quando la richiesta di ossigeno da parte del muscolo cardiaco aumenta in presenza di una già ridotta disponibilità di esso ad alta quota".

Quali accortezze deve usare chi va in mare? E chi va in montagna?

"A mare è consigliabile l’impiego di copricapi, evitare l’esposizione prolungata al sole e nelle ore più calde integrando un’adeguata idratazione per compensare la riduzione dei liquidi corporei che si verifica a causa della sudorazione eccessiva. In montagna, invece, è preferibile sottoporsi ad uno sforzo fisico graduale mediante tappe intermedie evitando le alte altitudini".

Quanto conta una buona idratazione in questo periodo?

"Nel periodo estivo, in seguito ad un aumento della temperatura corporea interna, le ghiandole sudoripare eliminano liquidi sottoforma di sudore che evapora sottraendo calore al nostro organismo. Pertanto, un adeguato apporto idrico (non meno di 1,5 L di acqua al giorno) è fondamentale perchè una sudorazione eccessiva può determinare una riduzione importante di liquidi corporei con conseguente disidratazione e perdita di sali minerali come potassio e magnesio".

Tra uomo e donna chi soffre di più durante la stagione estiva?

"Evidenze scientifiche dimostrano che le donne soffrono più il freddo e gli uomini il caldo. Tale differenza è riconducibile a diverse cause: fattori ormonali, metabolismo basale e massa muscolare. Negli uomini il metabolismo basale più veloce, la maggiore massa muscolare o un calo patologico dell’ormone testosterone portano ad una produzione maggiore di calore".

Per chi ha una seconda abitazione lo stress del trasloco può creare qualche problema?

"È ben noto che il trasloco è la terza causa più frequente di stress psicologico dopo il lutto e la separazione e, a sua

volta, lo stress è associato ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari. Pertanto, nei soggetti cardiopatici, è importante gestire tale situazione cercando di mantenere la calma e magari chiedendo aiuto a qualcuno".

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