Lavorare più di dieci ore al giorno nuoce gravemente alla salute psico-fisica. Aumenta il rischio di ictus del 29%.
È quanto è emerso da uno studio francese pubblicato in questi giorni sulla rivista Stroke. La ricerca è stata realizzata da un team di ricercatori d’oltralpe che hanno dimostrato ancora una volta quanto sia dannoso seguire ritmi di lavoro inappropriati, frenetici e prolungati. I lavoratori che lavorano più di cinquantacinque ore complessive a settimana sono denominati “i lavoratori instancabili”.
Le conseguenze dannose per il loro stato di salute sono numerose e da non sottovalutare secondo gli psicologi del lavoro. Soprattutto se si ha più di cinquantacinque anni o se i è un lavoratore digitale. Oltre agli ictus il troppo lavoro provoca l’insorgere di malattie cardiovascolari, attacchi di panico, insonnia, disturbi dell’umore.
Queste serie patologie rendono poco produttivo il lavoratore che a lungo andare si sente frustrato e stressato. Già una ricerca condotta dall’Università di Melbourne aveva rivelato ciò. I ricercatori Shinya Kajitanii, Colin McKenzie e Kei Sakata avevano messo in evidenza l’aumento di stress emotivo e la riduzione progressiva di lucidità mentale e memoria di coloro che lavoravano più di cinque ore a settimana.
Ad aumentare la scarsa produttività e lo stress di coloro che decidono di trattenersi di più in ufficio la sera, ci pensa il tecnostress. Esso caratterizza la maggior parte dei lavoratori digitali che sono costantemente connessi grazie all’uso di pc, tablet e smartphone.
Essi rispondono a mail di lavoro anche quando non dovrebbero, tipo nei giorni festivi e durante le vacanze. Non riescono proprio a farne a meno. Questa categoria è quella più esposta a vivere male e ammalarsi di più a causa di insonnia, nervosismo, ansia e problemi gastrointestinali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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