Ad esserne maggiormente colpiti sono gli anziani con un'età compresa fra 60 e 70 anni. Con il termine morbo di Bowen si indica un tumore maligno della pelle ai primissimi stadi che trae origine dalla proliferazione abnorme e incontrollata di una cellula squamosa. Differente dal melanoma, viene anche definito 'carcinoma in situ'. Con questa espressione ci si riferisce all'incapacità infiltrante e metastatizzante della neoplasia, tipica delle forme aggressive di cancro. Secondo alcuni dati statistici, la trasformazione del morbo di Bowen in carcinoma squamoso riguarderebbe un soggetto ogni 20-30 colpiti dalla condizione, ovvero circa 3-5 individui ogni 100. Non si tratta di una patologia particolarmente grave, tuttavia una diagnosi tardiva e trattamenti non adeguati fanno crescere la possibilità di una sua evoluzione in epitelioma.
Al pari di altre tipologie cancerose, il morbo di Bowen è l'esito di un lento accumulo di mutazioni genetiche di una delle cellule che costituiscono l'organo o il tessuto interessato. Non sono ancora note le cause di queste aberrazioni, tuttavia esistono fattori di rischio in grado di influenzare la loro comparsa. Innanzitutto l'eccessiva esposizione alla luce solare e alle lampade abbronzanti. Occhi puntati, poi, su chi ha la pelle chiara. Sono persone, queste, con un minor quantitativo a livello cutaneo di melanina, ovvero il pigmento che protegge la cute dai raggi UV. Da non sottovalutare le infezioni sostenute da papilloma virus umano (associato anche al tumore della cervice uterina e al tumore del pene) e uno stato di immunodeficienza. Non si deve, infine, obliare il pericolo derivante dall'esposizione a certe sostanza chimiche come l'arsenico.
Uno dei sintomi tipici del morbo di Bowen è la formazione di una chiazza cutanea che può assumere caratteristiche differenti. Il colore rosso o marrone si associa a un aspetto squamoso. Talvolta la macchia, piatta o in rilievo e con una grandezza che non supera i pochi centimetri, somiglia ad una verruca, prude, duole o sanguina se esposta a insulti come il grattarsi. Pur potendo insorgere in qualsiasi parte del corpo, la neoplasia compare più di frequente nelle aree cutanee maggiormente esposte al sole: viso, collo, gambe e avambracci. Se non trattato in maniera adeguata, il morbo di Bowen può evolvere in un carcinoma squamoso.
Quest'ultimo ha una importante capacità metastatizzante (linfonodi, fegato, cervello) e si riconosce per una serie di eventi e/o caratteristiche. Il sanguinamento avviene in assenza di insulti e la macchia si trasforma in un nodulo arrossato di consistenza rigida, in una piaga aperta o in una vera e propria ulcera.
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