Sindrome del colon irritabile, i cibi consigliati e quelli da evitare

Nel 2006 gli scienziati Peter Gibson e Susan Sheperd della Monash University di Melbourn hanno messo a punto la dieta FODMAP dedicata al colon irritabile. Ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi di questa patologia

Sindrome del colon irritabile, i cibi consigliati e quelli da evitare

La sindrome del colon irritabile o IBS, dall'inglese "Irritable Bowel Disease", è un insieme di disturbi intestinali cronici che interessano il colon, ovvero l'ultimo tratto dell'intestino crasso. Diversamente da altre malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, questa condizione non si traduce in nessun cambiamento dell'anatomia intestinale e nemmeno favorisce la comparsa del tumore del colon.

A soffrire della sindrome del colon irritabile, che presenta un'incidenza annua dell'1-2%, è il 15-20% della popolazione generale. Ad esserne colpite, in particolare, sono le donne; non a caso nel sesso femminile si registrano il doppio delle diagnosi. L'età tipica dei pazienti è compresa tra i 20 e i 30 anni.

Le cause della sindrome del colon irritabile

Sindrome colon irritabile

Nonostante numerosi studi in merito, le cause della sindrome del colon irritabile sono tuttora sconosciute. Fra le varie ipotesi, una delle più accreditate stabilisce che il disturbo sarebbe la conseguenza di una comunicazione anomala tra encefalo, muscoli intestinali e fibre nervose innervanti l'organo. Infatti la pancia è considerata un vero e proprio secondo cervello.

Ulteriori indagini scientifiche hanno dimostrato che i sintomi si scatenano in seguito all'attivazione dei cosiddetti "triggers" o stimoli. Si tratta di condizioni tipiche, fra cui lo stress eccessivo, l'assunzione di particolari alimenti e le malattie infettive del tratto gastrointestinale. Da non sottovalutare, poi, le alterazioni ormonali; non a caso, la sintomatologia sembra esacerbarsi durante il periodo mestruale. Esistono, infine, fattori di rischio in grado di influenzare la comparsa della sindrome del colon irritabile:

  • iperalgesia viscerale: ovvero un aumento patologico della sensibilità al dolore dei visceri addominali;
  • sindrome da proliferazione batterica intestinale;
  • movimenti anomali dell'intestino;
  • precedente gastroenterite di origine virale o batterica;
  • squilibri ormonali e/o dei neurotrasmettitori.

I sintomi della sindrome del colon irritabile

Colon irritabile

La sintomatologia della sindrome del colon irritabile varia da persona a persona e non è costante. Periodi di benessere, infatti, si alternano a periodi in cui i disturbi non danno pace. Manifestazioni tipiche includono:

  • diarrea e/o stitichezza alternate;
  • dolori e crampi addominali che si attenuano con la defecazione;
  • presenza di muco nelle feci;
  • distensione addominale;
  • urgenza di evacuare dopo i pasti;
  • meteorismo;
  • sensazione di incompleto svuotamento dell'intestino dopo la defecazione.

Non raramente il disturbo causa anche ansia, depressione, dispareunia, mal di testa, problemi urinari, letargia, difficoltà a dormire, mal di schiena e feci dalla consistenza anormale. Di sicuro tra i sintomi della sindrome del colon irritabile non rientrano la febbre, la perdita di peso, il sangue nelle feci e il sanguinamento rettale. Essi sono spie di altre problematiche, tra cui il già citato morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Sindrome del colon irritabile e dieta FODMAP

Sindrome colon irritabile

La sindrome del colon irritabile si combatte a tavola. Nel 2006 gli scienziati Peter Gibson e Susan Sheperd della Monash University di Melbourn hanno messo a punto la dieta FODMAP. Si tratta di un regime alimentare che elimina, per poi introdurre nuovamente in maniera graduale, determinati cibi. Nello specifico la dieta si basa sull'esclusione di carboidrati indicati nell'acronimo FODMAP (Fermentable Oligo-, Di-and Mono-saccharides And Polyols) ossia monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi. Le categorie da evitare di alimenti che fermentano, dunque, sono:

  • fruttani: catene di alcune unità di fruttosio che l'essere umano non digerisce. Sono contenuti in frumento, carciofi, aglio, cipolla, asparagi, cicoria, erba cipollina e cavolo cappuccio;
  • galattani: oligominerali presenti soprattutto nei legumi, in particolare fagioli, ceci, lenticchie, fave;
  • lattosio: disaccaride la cui scissione in galattosio e glucosio avviene ad opera dell'enzima lattasi. Quest'ultimo spesso è carente nei soggetti che soffrono di sindrome del colon irritabile. Pertanto andrebbe limitata l'assunzione di latte e di latticini;
  • fruttosio: monosaccaride il cui assorbimento è associato a quello del glucosio. Il consumo giornaliero della frutta deve essere equilibrato e si dovrebbero evitare le mele, le pere, il mango, la banana.

Mentre, i cibi sconsigliati sono:

  • verdura: carciofi, cicoria, cavolo cappuccio, asparagi;
  • latte e latticini;
  • frutta: mele, pere, banane acerbe o troppo mature, prugne, uva;
  • legumi: lenticchie, fagioli, ceci, fave;
  • caffè e ;
  • dolcificanti: sorbitolo, fruttosio;
  • bevande gassate.

Sindrome del colon irritabile, gli alimenti consigliati

Sindrome colon irritabile dieta

Sono molti gli studi che dimostrano come un incremento dell'apporto di fibre solubili sia in grado di alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile e di supportare la flora batterica dell'intestino. Un valido aiuto per mantenere in salute quest'ultima è fornito anche dai probiotici.

Chiamati anche fermenti lattici, essi sono dei microrganismi che, assunti con gli alimenti o sottoforma di integratori, rafforzano l'ecosistema intestinale.

Il benessere dell'intestino è poi garantito dal rispetto di alcune semplici regole, quali ad esempio un'idratazione costante e l'evitamento delle abbuffate. Cibi consigliati per chi soffre della sindrome del colon irritabile sono:

  • kiwi;
  • melone;
  • fragole;
  • agrumi;
  • carote;
  • zucca;
  • zucchine;
  • melanzane;
  • lattuga;
  • yogurt;
  • carni magre;
  • pesce.
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