Spezie di Natale, come trascorrere le festività in salute

Queste sostanze di origine vegetale hanno origini molto antiche; per questo la medicina popolare sfrutta da tempo le loro virtù

Spezie di Natale, come trascorrere le festività in salute

Ogni anno portare in tavola le spezie di Natale significa avvolgere la casa in un sentore caldo e suadente e far riaffiorare alla memoria ricordi sigillati da questo profumo inconfondibile. Ma zenzero, cannella, chiodi di garofano, oltre al potere evocativo, possiedono anche numerose virtù benefiche alleate della salute. Le spezie sono sostanze di origine vegetale tipicamente impiegate per aromatizzare cibi e bevande. La loro storia affonda le radici nell'antichità, basti pensare, ad esempio, che gli Egizi offrivano agli operai impiegati nella costruzione della piramide di Cheope cibi speziati al fine di renderli più energici.

Fulcro in epoca medievale dell'economia delle repubbliche marinare, queste ultime divennero protagoniste del commercio delle spezie tra Oriente e Occidente. Proprio la caduta di Costantinopoli e la conseguente interruzione di codesta via commerciale, indusse gli europei a cercare strade alternative. Fu così che il navigatore portoghese Vasco da Gama inaugurò la rotta per l'India, emulato in seguito nell'intento da Cristoforo Colombo. Gustose, salutari, versatili. Scopriamo insieme i segreti delle spezie di Natale più utilizzate.

Spezie di Natale: lo zenzero

Zenzero

Piacciono a grandi e piccini. Sono i gingerbread, ovvero i famosi biscotti di Pan di zenzero. E proprio quest'ultimo, fra le spezie di Natale, è quello maggiormente utilizzato. Lo zenzero è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae e originaria dell'Asia meridionale. Molto apprezzato dagli antichi Greci e Romani, si narra che fu Alessandro Magno a introdurlo in Occidente durante la famosa "Spice Trade Age", ovvero l'epoca in cui il commercio delle spezie era assai proficuo. E nel Medioevo la sua fama crebbe a tal punto da farlo divenire uno dei prodotti più amati in cucina e al tempo stesso più costosi.

Dal tipico sapore piccante che gli viene conferito dal gingerolo, lo zenzero è ricco di principi attivi:

  • zingerone;
  • shogaoli;
  • Resina;
  • mucillagini;
  • componenti volatili dell'olio essenziale: zingiberene, B-bisabolene.

I benefici per la salute sono innumerevoli. La sua assunzione è particolarmente indicata in caso di stati da raffreddamento associati a mal di gola e tosse. Merito dell'allicina, un principio attivo in grado di inibire la sintesi delle proteine formanti l'involucro che racchiude il genoma del virus del raffreddore. Ma lo zenzero è altresì in grado di:

  • calmare la nausea e favorire la digestione: è possibile assumere pastiglie o respirare l'aroma della spezia da un fazzoletto impregnato di due gocce di olio essenziale;
  • tenere a bada glicemia e colesterolo: il quantitativo consigliato è di 2-3 grammi al giorno;
  • facilitare il dimagrimento: merito del gingerolo che ha effetti termogenici.

Spezie di Natale: la cannella

Cannella

La cannella è senza dubbio una delle spezie di Natale più amate. Si ricava dall'albero omonimo appartenente alla famiglia delle Lauracee e natio dello Sri Lanka. Al pari dello zenzero, anche le origini di questa spezia affondano le radici nell'antichità. Gli Egizi solevano utilizzarla per imbalsamare i morti e, nonostante fosse nota anche ai Greci e ai Romani, iniziò a diffondersi in Europa solo nel Medioevo. Furono poi gli olandesi, nel 1600, ad aprire la prima vera e propria rotta commerciale che collegava lo Sri Lanka ai paesi anglosassoni e germanici.

Particolarmente ricca di fibre e dal sapore inconfondibile che impreziosisce vin brulè e altri tipici dolci natalizi, la cannella vanta diverse virtù terapeutiche:

  • favorisce la peristalsi;
  • allevia i dolori mestruali;
  • riduce le algie muscolari;
  • ha un'azione neuroprotettiva utile in caso di Alzheimer e di altre forme di demenza;
  • abbassa i livelli di glucosio;
  • combatte il mal di gola.

A causa della presenza di cumarina, l'uso di questa spezia è sconsigliato in caso di ridotta funzionalità epatica e renale. Se si assumono dosi eccessive non è poi raro accusare effetti collaterali quali tachicardia, sudorazioni, diarrea, tachipnea e, in casi estremi anche convulsioni.

Spezie di Natale: i chiodi di garofano

Chiodi di garofano

Tra le varie spezie di Natale, i chiodi di garofano vantano il profumo più particolare: intenso, dolce e fiorito con una punta calda e pepata. Essi non sono altro che i boccioli essiccati ancora chiusi dello Syzygium aromaticum, un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae e originario dell'Indonesia. A sfruttarne per primi le proprietà farmacologiche e aromatiche furono i cinesi, mentre spettò agli arabi il merito di introdurli in Occidente nel IV secolo avanti Cristo. Nel Medioevo questa spezia era considerata molto preziosa e, ad esaltarne le virtù, furono anche Dante e la Scuola Salernitana.

I chiodi di garofano sono ricchi di eugenolo, ovvero un propenilfenolo che conferisce agli stessi virtù antiflogistiche, antisettiche e antibatteriche. La spezia, oltre a inibire la crescita dei batteri responsabili dell'insorgenza della carie e di altri disturbi parodontali, è in grado di:

  • proteggere il fegato;
  • stimolare la circolazione sanguigna;
  • contrastare il mal di testa, la spossatezza e la perdita di memoria;
  • favorire la digestione;
  • combattere il raffreddore, le coliche, la sinusite e la diarrea.

Se impiegati in maniera

corretta, i chiodi di garofano sono ben tollerati. Tuttavia, quando l'olio essenziale è troppo concentrato, può provocare irritazioni di mucose e tessuti e scatenare dermatiti da contatto in individui particolarmente sensibili.

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