Sono riuscite ad elaborare un protocollo per ridurre del 40-60% l'esposizione delle radiazioni durante la Tac. Il merito va a due giovani ingegnere campane, vincitrici del primo premio assoluto dell'Health technology challenge. Il riconoscimento, giunto alla seconda edizione, è stato consegnato nella serata finale del XIX congresso dell'Associazione nazionale degli ingegneri clinici che si chiude oggi a Catanzaro.
Emozionate e felici, le due ingegnere di Napoli, Michela D'Antò (della Fondazione G. Pascale) e Federica Caracò (dell'Università degli studi Federico II), hanno ottenuto il massimo punteggio della giuria, superando così gli altri 162 progetti.
Nella loro ricerca le due colleghe hanno verificato l'efficacia di un protocollo per poter garantire una buona qualità di immagini da una Tac, esame comune soprattutto nei pazienti oncologici, con maggior sicurezza e minor invasività per i pazienti, riducendo del 40-60% la dose di radiazioni.
"Questi risultati - hanno affermato le vincitrici - dimostrano l'importanza dell'aggiornamento delle tecnologie esistenti per migliorare le prestazioni degli strumenti radiologici nell'ottica di assicurare al paziente prestazioni più accurate e minimizzando i rischi possibili derivanti dall'esposizione a radiazioni ionizzanti".
Ampia la partecipazione all'Htc da tutta Italia: "La Calabria, terra che ha ospitato il convegno Aiic 2019, con 24 lavori è la Regione da cui è arrivato il più alto numero di progetti", spiegano Giovanni Poggialini e Giulio
Iachetti, presidenti del comitato scientifico del convegno. "Sono poi da registrare - tra le regioni più proattive - 20 lavori giunti dalla Campania, 19 dal Piemonte, 18 dalla Lombardia, 15 dal Lazio, 13 dal Friuli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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