Triptofano, a cosa serve e come integrarlo

È un aminoacido prezioso per il metabolismo dell’organismo. Aiuta a regolarizzare l’umore, il ciclo sonno-veglia e a sviluppare la massa muscolare

Triptofano, a cosa serve e come integrarlo

Il triptofano è un aminoacido di vitale importanza per il benessere psicofisico del nostro organismo. È anche noto col nome L-triptofano ed appartenente a quella categoria di aminoacidi che il nostro corpo non è in grado di produrre in maniera sufficiente rispetto al suo fabbisogno giornaliero per garantire un certo stato di salute. Per questo motivo viene integrato grazie ad una equilibrata e sana alimentazione.

A che cosa serve il triptofano

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Questo aminoacido svolge funzioni di regolarizzazione di numerose funzioni biologiche che servono per garantire un corretto metabolismo. Innanzitutto è impegnato nella sintesi delle proteine che servono a rinnovare i tessuti. Grazie ad esso si sviluppa e mantiene efficacemente la massa muscolare favorendo il ricambio cellulare e il suo efficiente rinnovamento. Per questa sua funzione il triptofano è consigliato agli sportivi che necessitano di migliorare le loro performance atletiche.

Inoltre è in grado di far percepire meno il senso di fatica e sforzo fisico soprattutto nei periodi di stress o cambio stagionale. Inoltre il triptofano è di vitale importanza per lo sviluppo di particolari neurotrasmettitori, vitamine e ormoni. In particolare è ritenuto il precursore nella formazione della serotonina, melatonina e della vitamina B3. Quest’ultime sono preziose per l’equilibrio del sistema nervoso. Difatti questo aminoacido è noto come regolarizzatore dell’umore. Serve per ridurre l’irritabilità e il nervosismo. Contrasta gli stati di ansia e la depressine acuta. È consigliato a chi soffre di insonnia perché aiuta a regolarizzare il ciclo sonno–veglia.

È in grado di migliorare le prestazioni cognitive come la capacità di memoria e di attenzione. ecco perché è consigliato a ci svolge lavori di tipo intellettuale o per chi studia. Risulta persino essere un alleato della dieta dimagrante. È un valido aiuto per chi vuole perdere peso perché aiuta a percepire meglio il senso di sazietà. Studi scientifici accurati dimostrano che aiuta a regolarizzare le funzioni intestinali aiutando a controllare il bisogno di cibo. Gli effetti positivi di questa funzione di regolarizzazione si riscontrano anche negli alcolisti. Un’integrazione di triptofano infatti consente di percepire meno il bisogno di bere.

Come si integra il triptofano

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Il fabbisogno giornaliero di questo aminoacido varia a seconda dell’età, del peso e dello stile di vita di ogni soggetto. Giacché l’organismo non produce abbastanza triptofano, lo si integra tramite determinati cibi che ne sono ricchi o con determinati integratori. Gli alimenti che ne sono ricchi sono quelli fonte di proteine sia animali che vegetali come le uova, il pesce azzurro, il latte e i suoi derivati, le alghe, i semi di girasole, i legumi, la frutta secca (mandorle, noci, anacardi), cereali integrali, il cioccolato fondente, le banane, le prugne.

Quando la dieta non è sufficiente ad integrare questo aminoacido si può fare ricorso a degli integratori in in capsule, tavolette, o compresse a seconda delle proprie particolari esigenze.

L’importante è non eccedere troppo nell’integrazione di questo aminoacido che può comportare degli effetti collaterali per il metabolismo dell’organismo. I disturbi più noti da un’eccessiva integrazione di triptofano sono debolezza muscolare, mal di testa, nausea, vertigini, gonfiore addominale e bruciore di stomaco.

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