Sanità, i venti punti di Polverini: «Le Asl dimezzate»

Sanità, i venti punti di Polverini: «Le Asl dimezzate»

Sanità al centro. Nel programma elettorale della candidata del centrodestra Renata Polverini, è il tema che la fa da padrone, occupando 20 punti sui 60 complessivi. Illustrati ieri nel corso di una visita nell’ospedale Nuovo Regina Margherita, luogo simbolo dei tagli della giunta Marrazzo. Si va dalla centralità della persona alla tutela delle categorie più deboli; dall’eliminazione degli sprechi (non dei servizi) all’integrazione dei servizi sociosanitari; dalla riduzione delle Asl (inizialmente da 12 a 8 per arrivare a 6 a fine legislatura: una per Roma, una per la sua provincia e una ciascuna per le altre quattro province) alla differenziazione del loro ruolo rispetto alle aziende ospedaliere; dalla verifica dell’appropriatezza delle prestazioni alla qualità dell’offerta assistenziale. Tra gli obiettivi la creazione di un’apposita Direzione regionale di governance, posta a stretto contatto con il presidente della Regione, e di una Direzione unica per la prevenzione. In programma anche una «anagrafe della fragilità» per consentire interventi mirati da parte dei servizi territoriali, il ridimensionamento della spesa farmaceutica e la creazione di una «carta sanitaria» per accedere in modo semplice, attraverso il web o la tv, alla propria «storia sanitaria».
Naturalmente tutto ciò va fatto co un occhio anche alle esangui casse regionali. «In tre anni - garantisce Polverini - porteremo la sanità laziale al pareggio e da quel momento le addizionali Irap e Irpef scenderanno». Una risposta nemmeno troppo indiretta a quanto detto da Emma Bonino, secondo la quale non è possibile abbassare Irap e Irpef.


Polverini ha parlato anche del Nuovo regina Margherita, che rientra nei tagli contenuti nel piano di rientro della Sanità della giunta Marrazzo, e ha ipotizzato un futuro da «week hospital»: un ospedale attivo cinque giorni alla settimana per tutti quegli interventi che si risolvono con meno di quattro giorni di degenza. «Questa struttura è stata depotenziata e penalizzata, cosa che ha mortificato nono solo i cittadini di questo territorio ma, soprattutto, le tante professionalità che vi lavorano», ha concluso Polverini.

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