Francesca Angeli
da Roma
Michele Santoro dice addio a Strasburgo e vola da Celentano. Il «quasi ex» eurodeputato Ds non ce la fa più a stare lontano dal piccolo schermo e pur di prendere parte, anche come semplice ospite, a Rockpolitic dopo poco più di un anno lascia il seggio conquistato con i diessini e torna da Mamma Rai. O almeno ci prova, sfidando chi sostiene che il giornalista è ancora a tutti gli effetti un politico e dunque non dovrebbe essere linvitato di riguardo di uno show. E che show visto che quello guidato dallimprevedibile Molleggiato promette di fare scintille.
Allindomani delle sue elezioni Santoro, nel ringraziare chi lo aveva votato, aveva promesso: «Mi impegnerò a cercare forme nuove di partecipazione che trasformino in forza il loro voto». Ora questa forma di partecipazione lha trovata: ospite in prima serata su Raiuno. Lex conduttore di Samarcanda e Sciuscià spiega le sue ragioni. «Sono mesi che ho chiesto di tornare al mio posto di lavoro sulla base di una sentenza della magistratura - dice Santoro -. Ma in Rai continuano ad usare come alibi il fatto che sono un deputato europeo: ho deciso di dimettermi così questo alibi verrà meno».
Lelezione al Parlamento europeo, prosegue, «è stata soltanto una parentesi determinata da uno stato di necessità» e la candidatura è arrivata dopo che il giornalista aveva tentato «in tutti i modi di lavorare in Rai». Però il suo ruolo nel Parlamento europeo, spiega, «è stato usato anche per negarmi la partecipazione al programma di Celentano e allora mi sono dimesso». Anche questo passaggio viene considerato da Santoro «una limitazione della mia libertà visto che per essere ascoltato dai vertici Rai sono costretto a dimettermi». E questo nonostante il giornalista sia un dipendente dellazienda televisiva pubblica. «Accogliere linvito di Celentano è un mio diritto - insiste Santoro -. La delibera della commissione di Vigilanza dice testualmente che i politici non possono prendere parte ad uno show con motivazioni pretestuose ma io, dopo le dimissioni, non sono un soggetto politico ma un soggetto di cronaca visto che Celentano parlerà di libertà di informazione». Non cè nessuna ragione insomma per chiudergli le porte della trasmissione in faccia. Anche il responsabile dellufficio legale, Rubens Esposito, nel tentavo di escluderlo, prosegue Santoro, è stato costretto «ad arrampicarsi sugli specchi». E in effetti, alla fine, proprio da Viale Mazzini ieri in tarda serata è arrivata la conferma della partecipazione di Santoro a Rockpolitik.
Enzo Biagi e Daniele Luttazzi protagonisti di vicende simili hanno declinato linvito di Celentano perché, hanno detto, i dirigenti attuali sono gli stessi che li esclusero dai palinsesti. «Una motivazione che io non posso condividere - puntualizza Santoro - perché come dipendente Rai e dopo aver chiesto di tornare al mio posto sono tenuto a dare fiducia ai dirigenti dellazienda».
Che cosa succederà questa sera negli studi Rai di Brugherio? «Sarà Celentano a dettare modi e tempi e se ci saranno sorprese arriveranno da lui. Io mi comporterò da ospite», assicura Santoro che poi ricorda di essere uno «senza peli sulla lingua» promettendo di dire «quello che mi passa per il cervello». Comunque, aggiunge, intorno alla mia presenza in tv è stata sollevata «una tempesta esagerata». Anche perché in realtà Santoro è già tornato in Rai questanno come ospite sia nel programma di Fabio Fazio sia in quello di Serena Dandini. «E ricordo pure che cinque consiglieri sui nove che amministrano la Rai erano deputati - dice -. Io in fondo vado solo ospite di un programma tv».
E a chi gli chiede se non sente con le sue dimissioni di avere in qualche modo tradito le aspettative di chi lo aveva votato perché portasse il suo impegno nelle battaglie politiche europee Santoro risponde sicuro no. «La volontà dei miei elettori è che io rientri in Rai - assicura -. In tutti i contatti che ho avuto chi mi ha votato mi ha sempre fatto capire in tutti i modi che voleva il mio ritorno in tv».
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