«Santoro? Un signor no con tutti, tranne che con l’ex Pm»

RomaSenatore Riccardo Villari, nell’ultima puntata di «Annozero» nel tritacarne è finito pure il Partito democratico...
«Infatti vedo che c’è grande irritazione nel centrosinistra».
Non è che «Annozero» sia diventata la tv di Di Pietro?
«Non so se Santoro sia veramente diventato dipietrista. Se così fosse la trasmissione perderebbe smalto. Ma Santoro è così: un “contrista”».
Sarà un «contrista» ma non è sospetta la puntualità con cui organizza trasmissioni per colpire gli avversari dell’ex Pm? È accaduto con Mastella, con l’Udc tutte le volte che si ipotizza un’alleanza con il Pd. E ieri sera, in vista della amministrative, l’affondo finale contro lo stesso Pd.
«Certo, a pensar male non si fa peccato».
Ha notato del «contrismo» anche nei confronti di Di Pietro?
«Be’, no. In effetti... Quando c’era Di Pietro in trasmissione ho notato, invece, una certa indulgenza».
Una benevolenza sospetta?
«Di sicuro era palese il soccorso al leader dell’Italia dei valori da parte di Travaglio».
Travaglio, candidato dell’Italia dei valori al cda Rai e spesso in piazza con Tonino.
«Effettivamente».
Un «contrista» pure lui?
«Certo non mi piacciono i suoi sermoni iniziali».
Ricorda una puntata di «Annozero» particolarmente critica nei confronti dell’Idv?
«No. Quello che noto è che anche l’Italia dei valori è “contrista”».
Santoro e Di Pietro hanno qualcosa in comune, quindi...
«Con l’aggravante che il partito di Di Pietro è “contrista” ma anche qualunquista e populista».
Perché un’aggravante?
«Perché chi fa politica deve dare risposte alla gente sui problemi reali del Paese».
Di fatto però il Pd toscano è furente per come ha rappresentato Firenze.
«Sbagliano: commettono lo stesso errore che fa il centrodestra quando si lamenta di Santoro e soci».
Perché? Santoro non è fazioso?
«È il suo modo di fare il giornalista, è uno che picchia duro».
Sì, ma secondo lei lo fa a 360 gradi?
«Di certo va controcorrente, è uno che rompe gli schemi. E mi sorprende la sorpresa di molti esponenti del Pd. Certo, mi auguro che ora il Pdl non commetta l’ennesimo errore».
Che sarebbe?
«Quello di dire “bravo Santoro” perché “Annozero” picchia pure il Pd».
Ma se dovesse collocare Santoro in qualche parte del campo, dove lo collocherebbe?
«Di sicuro a sinistra: è stato pure eurodeputato dell’Ulivo. Non fa mistero di simpatizzare per una certa area».
Un militante?
«Militante...

Diciamo che non ho problemi a riconoscere che culturalmente la sua sensibilità è di sinistra».
E ora però attacca anche da quella parte: come mai, secondo lei?
«Fa parte del gioco ma non voglio fare il processo al conduttore».

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