Gli scontri di ieri alla Scala potrebbero essere con ogni probabilità solo il prologo di una «settimana di passione » tra manifestazione contro la riforma Gelmini, ricorrenze della strage di piazza Fontana e tentativi di impedire l’inaugurazione della sede di Forza Nuova. Già in calendario cortei domani, sabato 11, domenica 12, lunedì 13, martedì 14 e sabato 18. Senza escludere altre iniziative estemporanee negli unici giorni «buchi» il 15, 16 e 17. La città dunque indossa caschi e scudi in attesa di nuovi tafferugli e vede cosa può fare per evitare di dare obiettivi troppo facili e troppo simbolici ai «bravi ragazzi» dei Centri sociali. In vista della prima scadenza già domani quando un nuovo corteo contro il ddl Gelmini si formerà alla 9.30 in largo Cairoli, con il solito atteso corollario di fumogeni, imbrattamenti, bombe carta e tafferugli con le forze dell’ordine. Una giornata calda dunque, che sabato 11 diventerà addirittura rovente. Gli antagonisti infatti partiranno in corteo alle 15 da porta Venezia per commemorare la strage piazza Fontana. Quale direzione prenderanno però è tutto da vedere. Fatti pochi passi lungo corso Buenos Aires,c’è la seconda sede, dopo quella di piazza Aspromonte, di Forza Nuova. Lo spazio, di proprietà dell’Aler si trova nel mezzanino della metropolitana, ai civici ai 19 e 22 numeri che, messi in fila, fanno la fatidica data della Maria su Roma. Non solo, ma sempre sabato 11 è prevista la presenza di Silvio Berlusconi ai gazebo che in centro stanno raccogliendo firme a sostegno del suo governo. Come dire: solo l’imbarazzo della scelta. Il giorno dopo è l’anniversario della bomba che il 1969 uccise 17 persone all’interno della Banca dell’Agricoltura. L’anno scorso gli estremisti, a cui era stato autorizzato un corteo distinto da quello ufficiale, si scontrarono con la polizia, invasero piazza Fontana prendendosela persino con i famigliari delle vittime. Per evitare altre degenerazioni il sindaco Letizia Moratti ha deciso: niente palco, manifestazione o discorsi. Solo una breve cerimonia con deposizione di corone. Giusto per non sovrapporsi con il presidio delle 15, dove oltre ai centri sociali e ai vari partitini comunisti dovrebbero partecipare anche delegazioni dei Partigiani. Si prosegue il 13 a mezzogiorno, con l’appuntamento davanti all’Aler di viale Romagna per una «iniziativa dei comitati per il diritto alla casa contro le sedi regalate ai fascisti ». Mentre il 14 dicembre è prevista una non ancor meglio definita «giornata di mobilitazione diffusa di precari, migranti, studenti». Ma siccome, come dicevano i romani, «in cauda venenum », cioé è nella coda che sta il veleno, la giornata in cui veramente la tensione dovrebbe salire alle stelle è quella di sabato 18 dicembre, quando appunto verrà inaugurata la famosa sede di Forza Nuova in corso Buenos Aires. Una strada che richiama alla memoria una giornata di follia scatenata l’11 marzo 2006 da centri sociali e movimenti comunisti vari per impedire il corteo di Fiamma Tricolore che doveva partire da Porta Venezia. Gli antagonisti cercarono di prendere la piazza tre ore prima, intervenne la polizia e finì in feroci scontri, con auto in fiamme, l’incendio di una sede elettorale di An, che per poco non causò una strage, e una quarantina di giovani arrestati da polizia e carabinieri. A processo finirono 29 estremisti, 18 dei quali a luglio vennero condannati a quattro anno di reclusione, uno a 1 anno, un altro ancora a una multa, mentre nove vennero assolti. Sentenza poi in gran parte confermata in Appello nel novembre 2007 e in Cassazione esattamente l’anno dopo.
Con questa premessa, facile immaginare che una manifestazione «antifascista» sicuramente verrà organizzata dai gruppi della sinistra radicale a prescindere dall’autorizzazione della questura. Come è facile immaginare che per impedire il contatto tra i due gruppi contrapposti polizia e carabinieri dovranno esercitare tutta la loro influenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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