Stella divorata da un buco nero. Le (rare) radiazioni verso la Terra

Gli astronomi hanno individuato il più lontano buco nero che sia mai stato sorpreso a "ingoiare" una stella e il fenomeno ha portato a un insolito getto di radiazioni diretto verso il nostro pianeta

Stella divorata da un buco nero. Le (rare) radiazioni verso la Terra

È un evento atipico quello che l'occhio del telescopio Zwicky Transient Facility (Ztf) ha catturato nello spazio: un buco nero mentre inghiottisce una stella. A rendere anomalo l'evento non è solo il fatto che il buco nero è uno dei più lontani mai osservati mentre "mangia" un corpo celeste (a 8,5 miliardi di anni luce da noi) ma anche perché, nell'atto di inghiottire l'astro, il buco nero ha emesso un insolito getto di radiazioni diretto verso la Terra. Niente paura però, non ci saranno conseguenze per il nostro pianeta.

La scoperta è stata riportata da due riviste di settore, Nature Astronomy e Nature, che hanno rivelato che il segnale di quanto avvenuto nell'universo è stato individuato a febbraio negli Stati Uniti grazie al telescopio Zwicky Transient Facility e i dati sono stati poi studiati per svelarne la sorgente grazie al Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio europeo meridionale in Cile.

Nella scoperta c'è anche un pezzo d'Italia. L'articolo di Nature porta infatti la firma dell'astrofisico Igor Andreoni, lombardo doc oggi in servizio all'Università del Maryland, il quale ha spiegato: "Abbiamo sviluppato un sistema open source per l'analisi dei dati per archiviare ed estrarre informazioni importanti dalle osservazioni fatte con Ztf in modo da essere avvisati in tempo reale quando si presenta un evento atipico". Ed è quello che è successo lo scorso febbraio, quando il telescopio ha rilevato una nuova sorgente di luce visibile e è scattato l'allarme.

Gli astronomi si sono subito accorti di essere di fronte a un fenomeno raro e hanno scelto di catturare l'evento (chiamato AT2022cmc) da più angolazioni. Diversi telescopi sono stati così attivati in tutto il mondo per osservare la sorgente sconosciuta in modo più dettagliato. Di fatto il fenomeno ricordava un lampo di raggi gamma, la più potente fonte di luce nell'Universo, ma quanto catturato dagli obiettivi degli strumenti è incredibile. Grazie al telescopio Vlt dell'Eso, sistemato in Cile, è stato possibile stabilire che la luce prodotta da AT2022cmc ha iniziato il suo viaggio quando l'universo aveva circa un terzo della sua età attuale. Ma non solo.

Il raro pasto cosmico - in cui una stella viene fatta a pezzi dall'incredibile forza di attrazione gravitazionale del buco nero - ha generato una varietà inimmaginabile di radiazioni (dai raggi gamma ad alta energia alle onde radio) e il getto ha puntato direttamente verso la Terra senza conseguenze.

Un fenomeno decisamente raro se si pensa che solo l'1% di questi eventi causa l'espulsione di getti di plasma e radiazioni dai poli del buco nero in rotazione. Per intenderci, come se un tubetto di dentifricio venisse schiacciato nel mezzo e spruzzasse materiale da entrambe le estremità.

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