Scontro sui farmaci senza sconto

Il rapporto della Guardia di Finanza alla Corte dei conti, secondo il quale la Regione Lazio avrebbe potuto risparmiare 243 milioni di euro acquistando i farmaci salvavita con lo sconto previsto dalla legge, è diventato il terreno di confronto - anzi, di scontro - tra centrodestra e centrosinistra alle prese con l’ultima fase della campagna elettorale per le regionali. L’aver «dimenticato» lo sconto si tradurrebbe, se gli accertamenti effettuati dalle Fiamme gialle trovassero riscontro, in un danno erariale ai danni della collettività del quale dovrebbero essere chiamati a rispondere gli amministratori regionali che si sono succeduti dal 2004 al 2008.
Il vicepresidente della Regione Esterino Montino ha tentato subito di scaricare colpe sulla passata giunta di centrodestra, sostenendo che gran parte dello spreco avvenne quando alla guida della Regione c’era Storace. «È incredibile - ha replicato il leader della Destra - la Guardia di Finanza indaga sui direttori generali di Marrazzo e Montino osa chiamare in causa me sulla spesa farmaceutica. Mi chiedo: ma se non ci fossi io di chi parlerebbero costoro?». «Il presunto spreco di farmaci – ha rincarato la dose il senatore Cesare Cursi, responsabile nazionale sanità e affari sociali de PdL - ora all’attenzione della magistratura contabile, dovrebbe consigliare un maggiore senso di responsabilità al responsabile pro-tempore e assessore in pectore alla sanità Montino, che invece di dare spiegazioni continua a evocare spettri del passato».
«La mancata applicazione della legge 405/2001 e della delibera della giunta regionale 425 del 2006 - ha spiegato Cursi - richiamano precise responsabilità dei vertici delle Asl e di chi, come il presidente Marrazzo e appunto l’assessore alla sanità in pectore, avevano il compito di vigilare sulla spesa sanitaria. Auspico che la Regione stessa nelle prossime ore nomini una commissione interna per verificare i motivi che hanno disatteso l’applicazione di un processo amministrativo ben preciso. Lo stesso spero che facciano i presidenti delle commissioni parlamentari d’inchiesta di Camera e Senato sul Ssn, Ignazio Marino e Leoluca Orlando, perché la problematica va ben oltre i confini regionali».
A Montino ha risposto anche il senatore del Pdl Andrea Augello, coordinatore del comitato elettorale di Renata Polverini: «Dall’indagine emergerebbe il più grande danno erariale della storia della Repubblica, pari a circa 243 milioni di euro. È bene ricordare che Piero Marrazzo è stato al governo della Regione dall’aprile 2005 fino a oggi. È pertanto impossibile che qualsiasi persona con un barlume di onestà intellettuale possa addebitare le maggiori responsabilità di quanto sta emergendo da questi accertamenti alla giunta Storace». «Aggiungo inoltre - ha proseguito il parlamentare del Pdl - che sempre da quanto si apprende dalle indiscrezioni, buona parte di questi sprechi sarebbero stati commessi dopo la delibera del 2006, quindi ignorando anche le decisioni della giunta Marrazzo. Sono tutte circostanze che attestano quanto fragile sia il sistema sanitario della nostra Regione per l’assenza di reali controlli».

Di fronte a una vicenda del genere «hanno diritto a una spiegazione - ha detto la deputata del Pdl Beatrice Lorenzin, portavoce del comitato elettorale di Polverini - i malati che pagano il ticket, le famiglie che pagano l’addizionale Irpef per coprire il deficit della giunta Marrazzo, le imprese che pagano l’addizionale Irap per lo stesso motivo, le persone che aspettano mesi nelle liste d’attesa per ottenere una prestazione. Per questo presenterò, assieme ai deputati del Pdl del Lazio, una interrogazione al ministro della Salute Ferruccio Fazio, per avere immediatamente un accertamento sulle responsabilità di questa sconcertante vicenda».

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