Se l'Unione usa il leader Pd come fumogeno

Sono molti secoli che l’incenso viene usato per scopi liturgici. Non si ricorda a memoria d’uomoche sia stato mai usato come fumogeno. E invece Walter Veltroni, e compagnia bella (stampa amica compresa), lo ha usato per questo. Fumogeno per coprire cosa? Dalle parti del centrosinistra devono aver pensato: facciamo fare un bel discorsino a Veltroni, in occasione della sua investiturina, con una bella plateina e così, magari, gli italiani non vedranno più cosa succede dietro, su quell’altare dove Prodi e Visco e Padoa- Schioppa sacrificano ormai da tempo gli agnelli fatti dai redditi degli italiani. E così, vedi caso, hanno lanciato Veltroni proprio pochi giorni prima di scrivere e varare il Dpef (il documento che indica le linee guida dell’azione del governo in campo economico e finanziario).

Veltroni ha commesso una sbadataggine, perché da Torino questo fumo ha coperto tutto nel resto dell’Italia, ma da Bruxelles, che sta più in alto di Torino, hanno visto dietro il fumo e Joaquin Almunia, commissario alle Finanze europeo, ha bocciato, senza appello, il Dpef. È da tempo che lo scriviamo: non poteva durare a lungo il dire a Roma delle cose e a Bruxelles delle altre. Infatti, alla resa dei conti, i conti non sono tornati. Bella figura, complimenti. Un altro schiaffo dall’estero al nostro Paese. E meno male che questo governo doveva recuperare credibilità. Almunia ha ribadito chiaramente che «ogni modifica della legislazione attuale non deve avere impatto sul bilancio a medio e lungo termine, né deve peggiorare la sostenibilità dei conti pubblici».

Il governo ha fatto il contrario: il tesoretto se lo mangerà distribuendo un po’ di soldi a destra e a manca (più a manca), la riforma delle pensioni l’ha rinviata e il deficit programmato per il prossimo anno, il 2,5%, sarà più alto di quello che si avrebbe avuto, 2,1%, se il governo non avesse fatto assolutamente nulla. Non solo non lo hanno ridotto, ma lo hanno aumentato dello 0,4%. Un colpo da veri maestri della spesa pubblica: aumentare il deficit in un momento, ormai conclamato, di ripresa economica internazionale e anche nazionale. Sulla riduzione delle tasse non vogliamo neanche esprimerci, perché ormai non ci credono più neanche i parenti dei ministri competenti.

Quando si fanno dei Dpef così (e relative Finanziarie) in tutti gli altri Paesi del mondo? In due casi: quando si teme, o si è certi, che l’anno dopo ci saranno le elezioni; o quando si è ormai in difficoltà assoluta nei confronti dei cittadini. Prodi, come lui stesso sostenne, avrebbe voluto meravigliarci. E anche in questo caso lo ha fatto: sono valide tutte e due le ipotesi.

Cominciano ad aver paura di elezioni vicine - salvo che qualcuno nella maggioranza comincia anche a sognarle - e sanno che il Paese li ha abbandonati. Contro tutto questo non c’è Veltroni che tenga. Neanche con l’incenso fumogeno. Tutto bene per il centrodestra. Speriamo che si muova a organizzarsi.

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