Il Pd non gradisce la legge, attualmente allo studio in parlamento, che vieta di indossare in pubblico il burqa e il niqab. A spiegarne i motivi è il deputato Roberto Zaccaria, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali della Camera. "La proposta della maggioranza è pasticciata, contraddittoria e presenta più di un profilo di incostituzionalità". Una bocciatura in piena regola quella del parlamentare democratico. Che propone di riscrivere il testo "per fare una legge generale sulla libertà religiosa", e poi subito attacca la maggioranza dicendo che "non la vuole". Zaccaria poi precisa che "volendosi fare una legge per il solo problema del velo il modello migliore è quello francese che pone il divieto senza citare espressamente abbigliamenti tipici del mondo islamico".
Zaccaria rincara la dose dicendo che "la norma che impedisce, come sanzione accessoria, l’acquisizione della cittadinanza è brutale, discriminatoria e incostituzionale". Punti di vista, ovviamente. Come quello di prendere a modello la Francia, che per prima ha posto dei rigidi paletti contro i simboli religiosi.
Di parere opposto a quello di Zaccaria è Fiamma Nirenstein, deputato del Pdl: "Sono completamente favorevole alla proposta di legge dell’on. Souad Sbai che prevede la proibizione del burqa, del niqab e di ogni indumento che possa coprire le fattezze di qualunque essere umano in particolare della donna, del suo volto e del suo corpo. Non ha a che fare con il Corano, ma con la più
maschilistica delle tradizioni islamiste che purtroppo tengono la donna in stato di assoluta inferiorità. Il burqa cancella l’identità stessa dell’essere umano, offende la donna esprimendo l’idea che essa sia impresentabile al mondo, è di fatto una bandiera ideologica che spesso nasconde anche maltrattamenti,
violenze, oppressione famigliari che a volte arriva sino al delitto d’onore".
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