Addio alla famiglia Roy: Succession chiude i battenti, ma il finale è già storia

Ultimissimo episodio per la celebre serie della HBO (qui in Italia su Sky). La lotta per il potere della famiglia Roy si conclude con una battaglia senza esclusione di colpi

Addio alla famiglia Roy: Succession chiude i battenti, ma il finale è già storia

È arrivata quasi in sordina sugli schermi della HBO quando, nel giugno del 2018, è stato trasmesso il primo (e fulminante) episodio di Succession. Quelle voci che si accavallano l’una all’altra, quella storia tesa e asfissiante, quei giochi di potere e quelle drammatiche beghe familiari hanno tenuto banco fino al 28 maggio del 2023, data in cui in America – e in contemporanea in Italia, su Sky, ma in lingua originale con i sottotitoli in italiano – è andato in onda il capitolo finale di Succession. La decisione di scrivere la parola fine è arrivata nel corso degli ultimi mesi ed è stata una doccia fredda per i fan, che speravano di poter addentrarsi ancora per molto tempo nelle losche trame d’affari e nelle viscere di una famiglia (troppo) disfunzionale. La scelta, anche se all’inizio non è stata accolta molto positivamente, arriva nel momento giusto e proprio quando la storia di Successionha toccato il suo apice. E, alla luce di una stagione piena densa di avvenimenti (e di stravolgimenti) far calare il sipario sulla serie di Jesse Armostrong (e prodotta niente meno che da Will Ferrell) non è stato poi una decisione così affrettata. Anzi, è stato l’esatto opposto.

Lo ha ammesso più volte lo stesso creatore in diverse interviste. Secondo il suo punto di vista "era arrivato il momento di salutare i Roy". La storia, infatti, era arrivata a un tale giro di boa che era impossibile aggiungere altri dettagli. Avrebbe perso solo il suo appeal. E, per fortuna, nonostante gli stravolgimenti e i colpi di scena, non ha smarrito la sua identità. È diventata solo qualcosa di più. Non una "semplice" serie tv, non un prodotto di intrattenimento, ma un qualcosa che va ben oltre l’arte stessa. Qualcosa di immanente, che non passerà mai di moda e che, di sicuro, sarà argomento di discussione per gli anni a venire. Perché ci sono serie che vanno via, altre che, come Succession restano per sempre.

La continua ricerca di fama e di potere

È come se fosse un cerchio che si chiude. È come se tutti i pezzi del * combaciassero, definendo i tasselli di un mosaico ben più grande. Un destino ultimo, quello dei Roy, che sembrava già scritto da tempo. Invece, l’ultimo e imponente episodio (lungo più di un’ora e mezza) ha la capacità di scrivere la parola fine su una serie di ottima fattura che, mai fino ad ora, aveva dato cenni di cedimento. Cercare di descrivere i fatti salienti dell’ultimo episodio, senza cadere nella trappola dello spoiler, è impossibile. Una cosa c’è da sapere sul finale di serie: è straordinario, di una intensità mai vista prima. E non è un episodio facile da digerire, perché si prende i suoi tempi per agire, perdendosi più spesso in chiaciere e in qualche "litigio" di troppo, ma questo non toglie il suo valore inestimabile. Dopo la dipartita di Logan, il resto della famiglia cerca di mettere insieme i pezzi e per non sfaldare il loro impero dei media, già svenduto al migliore offerente. Un finale in cui si vede Shiv disperata ma risoluta nel ruolo che ha nella famiglia, e in cui si vede un Kendall deciso più che mai a prendere le redini della società ma è distrutto dal vuoto che si porta dentro. Un finale che vede in Ronan la sua mina vagante come indiscusso protagonista, vicino alla follia e convinto di essere lui l’unico erede dei Roy. Nell’ombra c’è ancora Luke Mattson – il compratore svedese – che cerca di scendere a patti pur di raggiungere il suo scopo. Sullo sfondo resta la folgorante città di New York con la sua opulenza e grandi palazzi del potere.

Un finale algido che resta nel segno

Non è mai facile scrivere la parola fine a una serie tv. C’è sempre la "paura" di dire troppo o troppo poco, e questa sensazione ha pervaso per tutta la durata dell’episodio. Succession va via, si accomiata dal pubblico con la sua solita veemenza, con i suoi dialoghi irruenti, con la sua solita rabbia repressa e con la sua consapevolezza di aver scritto un'altra pagina di storia della tv moderna. L’episodio, come abbiamo detto, si prende i suoi tempi ma questo non toglie nulla alla sua bellezza e alla sua profondità. È algido come la neve, ma colpisce come un pugno nello stomaco. È qui che i Roy si rendono conto di una cosa: per anni hanno fatto la guerra a loro padre solo perché affamati di potere, di soldi e di successo, senza sapere che era proprio il buon vecchio Logan a mantenere gli equilibri di una famiglia. Tutti sono stati causa del loro stesso male e, adesso, sono costretti a pagarne le conseguenze. Spazio anche per i temi più cari che interessano il dibattito sui social, come quello delle donne che camminano in un mondo di soli uomini e qui il personaggio di Shiv ha trovato la sua diretta rappresentante. Non una donna dal carattere non facile, ma grazie alle sue fragilità, ha trovato il modo di far sentire la sua voce. Da questa lunga battaglia è Kendall che esce sconfitto, l’unico che – in apparenza – era il più forte di tutti.

Una fotografia di ciò che siamo diventati

Da sempre è stata una serie che, di riflesso, ha riflettuto sui tempi che stiamo vivendo. E, pur evitando di parlare apertamente dell’emergenza sanitaria di cui tutti siamo stati protagonisti, la stagione 4 di Succession e il suo finale di serie non ha di certo dimenticato di raccontare il nostro presente. La famiglia Roy, senza volerlo, ha fotografato il mondo di oggi, con i suoi pregi e i suoi (tanti) difetti. Ha fatto capire quanto possiamo essere fragili di fronte i problemi e le avversità, ma allo stesso tempo ha fatto intuire quanto siamo egoisti e quanto siamo disposti a sacrificare per preservare il nostro status quo. Attraverso le trame d’affari e litigi dei Roy ci siamo trovati faccia a faccia con la versione più oscura di noi stessi. E il confronto finale non è stato certo dei migliori.

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Dopo Mrs. Maisel la tv dice addio anche a Succession

Scrivere la parola fine è un’esperienza non per tutti. Oggi, nell’era dell’abbondanza e della tv in streaming in cui tutto sembra essere possibile, sono poche le perle che vengono preservate in questo mare così agitato. Molte serie tv vanno via troppo presto perché non riescono a resistere ai tempi che viviamo, altre invece restano e non vanno via più. Succession è uno di queste e, domani, la tv sarà più vuota senza il suo bellissimo ritratto della famiglia moderna. E il comminato (bellissimo) si unisce a quello de La Fantastica Signora Maisel che, solo lo scorso venerdì, ha chiuso con il botto la sua corsa nel cuore del pubblico.

Cosa resterà della famiglia Roy?

Dopo la fine di Succession sarà molto difficile trovare una serie così potente e che possa prlare con schiettezza e profondità.

Di recente e in vista della stagione finale era trapelato in rete l’ipotesi che la serie potesse continuare sotto altre forme, come uno spin-off. Il creatore, però, ha fatto marcia indietro, rivelando che il finale è perfetto così come è stato pensato.

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