Bridgerton, fan in rivolta per le scelte queer e trasgender

La scelta degli sceneggiatori di Bridgerton di cambiare le tendenze sessuali di alcuni personaggi rispetto ai libri, ha mandato i fan della serie in rivolta. (Allerta spoiler)

A sinistra Francesca Bridgerton, a sinistra quello che diventa suo marito John Stirling, il Conte di Kilmartin, insieme alla cugina di lui Michela che nei libri è invece un uomo e si chiama Michael
A sinistra Francesca Bridgerton, a sinistra quello che diventa suo marito John Stirling, il Conte di Kilmartin, insieme alla cugina di lui Michela che nei libri è invece un uomo e si chiama Michael

Dopo il grande esordio della prima stagione, la seconda di Bridgerton, la serie tv di Netflix tratta dai libri di Julia Quinn e prodotta da Shonda Rhimes, aveva polverizzato qualsiasi record d'ascolto in tutto il mondo, facendo della serie una delle più viste della piattaforma e creando quella che viene considerata la Bridgertomania, con milioni di agguerritissimi fan di tutto il mondo.

La "scivolata" della terza stagione

Dal 13 giugno su Netflix è arrivata la terza stagione della serie, che si è saldamente posizionata al primo posto delle preferenze dei telespettatori, esordendo solo nel primo weekend di programmazione con 41,5 milioni di views, diventando la più vista di sempre sulla piattaforma. Questo enorme successo però non ha combaciato con il gradimento del pubblico che seppur amando la serie, ha trovato in questo ultimo capitolo, alcune scelte della sceneggiatura inopportune, quasi spinte a forza nella storia, soltanto in nome del politicamente corretto.

Ultimamente in nome di questa frase, tanti scempi sono stati compiuti. Film storici considerati maschilisti, altri nati per bambini, vietati proprio a loro perché con contenuti considerati, da una attuale lettura, inadatti. Insomma esagerazioni così forzate da far storcere il naso a tutti. Bridgerton è solo l'ultimo caso di questa mentalità spinta all'eccesso.

I fan della serie, avidi lettori anche dei 7 libri da cui è tratta la sceneggiatura, hanno messo in moto sui social una sorta di rivolta per la decisione di cambiare le tendenze sessuali di alcuni personaggi. "In nome di cosa?" viene chiesto a gran voce sui social, appunto del "politicamente corretto", anche se verrebbe più da dire di una completa insensatezza, nell'inserire, dove non ce n'era proprio bisogno, personaggi queer o trasgender.

Benedict e la svolta queer

La questione riguarda soprattutto due personaggi, Benedict Bridgerton e sua sorella Francesca, a cui gli sceneggiatori hanno cambiato i gusti sessuali. Il primo, scapolo incallito, frequentatore di bordelli, come da usanza dell'epoca, si trova invece coinvolto in una relazione sessuale con Lady Tilley Arnold che dopo i primi incontri gli presenta un altro suo amante, Paul Suarez invitandolo a un incontro a tre.

Cosa questa inesistente nei volumi della Quinn, che seppur ha introdotto nei suoi scritti note molto moderne, vedi le appassionate scene di sesso, nei libri originali di Bridgerton non viene fatto alcun riferimento al fatto che Benedict sia queer, anzi, in realtà si sarebbe dovuto sposare con Sophie Beckett un personaggio che deve ancora essere introdotto. Ma tutto questo nella serie è stato cancellato. Intervistata sulla questione, la produttrice Shonda Rhimes ha spiegato: “In questa stagione Benedict esplorerà aspetti di se stesso che non sapeva nemmeno di avere. Penso sia bello averlo mostrato felice nella sua dissolutezza".

Francesca e il "cugino trasgender"

Quello che ha però mandato su tutte le furie la maggior parte dei fan è stata la scelta di Francesca Bridgerton che in questa terza stagione debutta in società e, come si conviene, cerca un marito. Lei, a differenza delle altre sorelle non è interessata al grande amore, ma, timida e introversa lo scoprirà in John Stirling, il Conte di Kilmartin, con cui però sono ben lontane le farfalle nello stomaco.

I due decidono dopo il matrimonio di andare a vivere nel castello di lui in Scozia e con loro andranno sua sorella Eloise e Michela Stirling, cugina del marito, che viene presentata alla novella sposa in una delle ultime scene del finale di stagione. Francesca, non appena la vede ha una sorta di tuffo al cuore. "Ti avverto - le dice Michela - Ogni sordido dettaglio che John ha detto su di me è una bugia. La verità è molto peggio”. Questo perché nei libri in realtà Michela è un uomo e si chiama Michael e sposerà Francesca dopo la prematura morte del marito John.

La reazione dei fan

"Perché iniziare una storia con una donna quando nel libro è un uomo?" scrive un'utente su Twitter. "Non mi è piaciuto, Michael è una parte così importante della storia di Francesa. Avrebbero dovuto lasciar perdere". E ancora: "Chi se ne frega di quello che dice il cast!? I telespettatori non sono contenti! Brutta mossa", scrive un'altra fan. "Basta cambiare le storie dei libri!!! Si possono cambiare le interazioni dei personaggi, ma NON cambiare la storia originale!!!".

Questi sono solo alcuni dei centinaia e centinaia di commenti di telespettatori non contenti di queste scelte in mezzo ad uno sparuto numero di quelli che invece hanno trovato interessante questa decisione: "So che alcune persone non sono contente della svolta di genere di Michaela Stirling, ma come ragazza queer non potrei essere più elettrizzata".

Perché non è "politicamente corretto"

Come era prevedibile la questione, riferita solo alla sceneggiatura, è invece scivolata su altri argomenti ed stata vista come un attacco alla comunità LGBTQ+ anche se non era assolutamente questo il punto della questione: "Non c'era bisogno di cambiare le tendenze sessuali in una trama nata in maniera diversa, è stato come snaturala" risponde alle accuse una ragazza su Instagram. "Non si tratta di un attacco alla comunità LGBTQ+, ci sono decine e decine di serie belle e famose che parlano di storie gay, ma cambiarne forzatamente una nata con un'altra trama, non ha assolutamente senso" scrive un'altra.

Il succo di tutta la questione è che Bridgerton piaceva tanto così come era stato scritto originariamente dalla Quinn e questi cambiamenti considerati "politicamente corretti" non hanno aggiunto nulla, semmai tolto, sottolineando forzature che al pubblico, di qualsiasi genere o tendenza sessuale sia,

non sono piaciute. La mancanza di rispetto e di "politicamente corretto" in questo caso è per i lettori della storia, nata in maniera diversa, che hanno visto stravolgere trama e personaggi a cui erano molto affezionati.

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