Non solo cani e gatti, ad essere abbandonati lungo le strade o nei prati sempre più frequentemente sono gli animali esotici: tartarughe, rettili, pesci tropicali. Nel periodo giugno-luglio 2010 le segnalazioni pervenute al «telefono amico» di Aidaa, l'Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente, relative all'abbandono di animali esotici sono aumentate del 22,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando dai 1.576 avvistamenti segnalati nel 2009 alle attuali 1.930 segnalazioni. In particolare sono state trovate tartarughe d'acqua abbandonate lungo i corsi d'acqua o nei laghetti, pesci tropicali nei torrenti o nei canali di irrigazione, ma sono in forte aumento anche le segnalazioni relative a volatili selvatici mentre in città crescono a dismisura anche i ritrovamenti di iguane e serpenti di varie specie.
Il dato sicuramente più allarmante in questo periodo, a giudizio di Aidaa, è l'aumento di segnalazioni e di serpenti in particolare pitoni albini che fuggono come accaduto a Milano, in provincia di Parma o che vengono utilizzati in maniera impropria: a Roma un esemplare fungeva da guardiano di una partita di cocaina. «La proposta che facciamo al sottosegretario alla Salute Francesca Martini - precisa il presidente nazionale di Aidaa Lorenzo Croce -, è che venga introdotto l'obbligo del patentino da conseguire mediante un apposito corso obbligatorio durante il quale si impari a gestire il proprio animale esotico». Non solo, l'associazione ha anche chiesto l'introduzione dei controlli obbligatori da parte di guardie zoofile o forestali sulla buona tenuta di questi animali, e l'impegno a «ridurre al minimo il mercato ufficiale di questi animali esotici di cui se ne abbandona uno su quattro».
L'ultimo ritrovamento da brivido risale a ieri: dopo giorni di appostamenti e preparativi infatti è stato catturato un boa che si aggirava indistturbato in un bosco nel luchese. Il boa constrictor di 2 metri e 40 centimetri, abbandonatao da uncollezionista, è stato catturato nei boschi di Ruota, nel comune di Capannori (Lucca), dagli uomini del nucleo ecozoofilo dei volontari dell'Anpana. Da tempo nella zona circolavano voci sulla presenza di un grosso rettile nei boschi. Avuta la conferma da alcune tracce sul terreno, gli operatori hanno costruito una tana con alcuni richiami olfattivi per attirarlo.
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