La sfida regionale imbocca la strada rivolta al «sociale»

Confronto a distanza, seppure su piani diversi, tra le due principali candidate alla presidenza della Regione, ma sempre all’insegna del fair play. Mentre Emma Bonino ha ricevuto solo ieri sera dall’assemblea regionale del Pd il “via libera” nonostante i distinguo dell’ultim’ora, Renata Polverini è già da diversi giorni impegnata nella campagna elettorale. Ieri mattina, dopo un incontro con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, la candidata del Pdl ha insistito con i temi che le sono più congeniali, il sociale e il lavoro. Visitando il call center del Recup in via Ostiense, ha detto che appoggerà le cooperative sociali. «Credo che anche attraverso la sussidiarietà, quindi l’integrazione di strutture come queste, il servizio sanitario possa migliorare, proprio perchè lo Stato non è stato in grado di erogare servizi di eccellenza ai cittadini». Quello dei precari è un altro dei temi sui quali la Polverini ha detto di voler dare risposta: «Con la crisi, la questione dei precari si è intensificata - ha spiegato - Sosteremmo il reddito anche modulandolo rispetto ai componenti del nucleo familiare ma stiamo esplorando tutte le possibilità, che dal punto di vista dell’economia del Lazio possono essere rilanciate».
Ma il cavallo di battaglia del nuovo modello del Lazio sarà la prevenzione. «Gran parte delle spese sanitarie - ha detto la sindacalista - possono essere recuperate se ci si occupa di prevenire invece di curare. La prevenzione è fondamentale e viene prima della prestazione sanitaria. Bisogna prevenire e oggi è possibile farlo per tutte le malattie». La candidata del centrodestra ha ribadito le sue critiche al piano sanitario del Lazio: «Non ho intenzione di rimodulare il debito ma il piano che è stato proposto. Non si può andare avanti - ha detto - solo con la politica dei tagli dei posti letto». « Infine si è rivolta alla sua avversaria: «Dobbiamo fare una campagna elettorale da persone serie, perbene, e parlando alle persone».
L’invito è stato raccolto dal segretario regionale del Pd Alessandro Mazzoli che ha confermato: «È il momento di iniziare subito la campagna elettorale, e chiedo che la giornata del 24 gennaio, che avevamo indicato per le primarie, si trasformi in una grande momento di mobilitazione e di lancio della candidatura di Emma Bonino alle regionali del Lazio. È un atto di “politica alta”, che servirà anche alla raccolta di proposte programmatiche». «Noi - ha spiegato - avevamo proposto le primarie da subito, ma via via diversi alleati ci hanno espresso la loro contrarietà». Nonostante il sì dell’assemblea Pd, non tutto è filato liscio per la candidata del centrosinistra. «Emma Bonino dovrà «presentarsi all’assemblea regionale del Pd come già fece Marrazzo; va formato un comitato per il programma con i nomi e i cognomi; bisogna fissare nel programma alcuni punti irrinunciabili per il Pd». Sono i tre punti a suo dire irrinunciabili con i quali l’eurodeputata Pd Silvia Costa ha accompagnato la sua relazione.

Un’altra punzecchiata è arrivata da Marco Di Stefano che ha presentato una mozione per inserire nel Comitato elettorale e programmatico della Bonino, alcuni esponenti del Pd in grado di «tutelare i principi e i valori appartenenti all’area moderata e cattolica».

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