Si riparte dal Salone Meloni: "La priorità è difendere le aziende"

Inaugurata la 61esima edizione della fiera. La premier annuncia legge sul made in Italy

Si riparte dal Salone Meloni: "La priorità è difendere le aziende"

L'incubo del Covid alle spalle, la guerra sullo sfondo, il Salone finalmente può voltare pagina dopo 3 anni e tornare a concentrasi sul presente, con un occhio al futuro. «Sistema Fiera è fuori dal periodo difficile. Ora nuove sfide internazionali per rafforzare il nostro ruolo di strumento di politica industriale per l'Italia» commenta il presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali all'inaugurazione del Salone del Mobile 2023. «Siamo vicini ai livelli di attività del 2019, segno che il peggio è ormai alle nostre spalle - continua Pazzali -. Il nostro obiettivo è impegnarci ad andare oltre, perché la condizione di protagonista del mercato va conquistata ogni giorno».

«Negli ultimi due anni siamo stati chiamati ad affrontare cambi repentini di scenario: il covid prima e la guerra poi. Abbiamo dovuto leggere velocemente il presente per imboccare il futuro. Quindi alle tre F che ci rendono famosi nel mondo (Furniture - Food - Fashion) oggi vorrei aggiungere proprio la F di futuro.

Basta aggirarsi per i padiglioni sotto le vele di Fuksas per respirare quell'atmosfera «tipica» del salone, in cui si sentono parlare tutte le lingue del mondo e l'aria primaverile è mista a una leggera euforia. Con il ritorno dei compratori cinesi e, più in generale, una nutrita presenza internazionale, sono alte le aspettative per l'evento, come sottolineato dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè che, ha evidenziato come sia «veramente il Salone della ripartenza». L'impressione viene confermata dalle prevendite della biglietteria: «Abbiamo delle buone notizie, siamo al +33 per cento come prevendita dei biglietti - annuncia la presidente del Salone Maria Porro, prima del taglio del nastro -. È interessante la composizione dei Paesi: l'Italia è naturalmente il primo Paese ma poi seguono a ruota Germania e Cina, quindi confermo il ritorno degli operatori cinesi, e poi Francia, Spagna, Svizzera, Brasile Usa e ancora Paesi Bassi, Regno Unito. Finalmente il mondo torna a Milano oggi per il Salone».

«Un ritorno alla gioia di vedere rappresentata qui una parte importantissima della nostra realtà economica, che riesce a fondere le attività di artigianato, innovazione, che riesce a essere un punto di riferimento in tutto il mondo» per il governatore lombardo Attilio Fontana. Proprio nel suo discorso inaugurale la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha annunciato dei provvedimenti a favore della filiera del legno e del settore dell'arredamento. Come la legge quadro per la valorizzazione dell'eccellenza del «Made in Italy», fatta di lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale. E la trasformazione della filiera del legno 100 per cento made in Italy. «Una rivoluzione culturale» la definisce Meloni.

«Il Made in Lombardy è sicuramente riferimento primario per la legge quadro nazionale sulla valorizzazione dei marchi annunciata dalla premier», osserva il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani. Orgoglio lombardo per quanto riguarda il settore e orgoglio milanese per la potenza e la capacità attrattiva della Design Week. «Il Salone è una boccata di ossigeno dopo il Covid » ha sottolineato il sindaco di Milano Beppe Sala snocciolando i numeri della Fiera e del Fuorisalone: 1.200 appuntamenti in venti quartieri quindi si abbraccia tutta la città attese tra le 300-400mila persone. «Il nostro obiettivo è fare di Milano un'esperienza unica globale inimitabile - continua Sala -.

Sono felice che il presidente del consiglio sia presente e auspico che si dia sempre il giusto peso» al capoluogo lombardo, ha concluso.

Il Salone «non è solo una vetrina straordinaria della eccellenza italiana di fronte al mondo» per la presidente Meloni ma una fiera che racchiude molte delle questioni strategiche su cui il governo lavora».

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