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TRA SIMBOLI, RICORDI E TRADIZIONE

La struttura verrà inserita con altri fari in un sito Internet italiano-inglese

TRA SIMBOLI, RICORDI E TRADIZIONE

La Lanterna di Genova farà parte di una rete internazionale su Internet nella quale i vari fari europei racconteranno la loro storia presente e passata. A darne notizia è la Provincia di Genova la cui amministrazione ha iniziato e portato a termine una lunga opera di restauro, restituendo ai genovesi la struttura che più li contraddistingue nel mondo. Questo prezioso lavoro di recupero non solo ha riportato la Lanterna all’antico splendore, ma ha allestito anche un museo multimediale che, navigando nell’infinito mondo del web, è stato visto anche dai dirigenti dell’ecomuseo di Cap de Cavalleria, nell’isola di Minorca, che lo hanno preso come esempio di quello che si può fare. Ed è così che hanno lanciato l’idea di creare un circuito con gli organizzatissimi fari scozzesi che hanno già un proprio museo, ospitato nel faro settecentesco di Fraseburgh, nell’Aberdeenshire, la regione che si estende nel nord est della Scozia.
Da cosa nasce cosa, è il caso di dire. Perché in breve si è andata formando una rete di fari storici che ha l’obiettivo di creare relazioni culturali e turistiche fra i fari europei, di aprire canali di collaborazione per i futuri progetti comuni mettendo a disposizione di tutti gli interessati le differenti esperienze di gestione e valorizzazione dei fari. E tutto questo servirà a diffondere tra i cittadini europei, e non solo, la conoscenza di un patrimonio storico e culturale che non sempre è conosciuto come dovrebbe.
Ed ecco che, grazie a tutta questa attività, dopo Italia, Spagna e Scozia arriva il quarto partner: l’Irlanda. Infatti lo storico faro di Hook Head (Capo Uncino), nel sud est irlandese, nella contea di Wexford, risalente al XIII secolo, decide di associarsi all’iniziativa.
Ma come funziona questa rete via Internet? A realizzare il sito multimediale della rete e a proporre eventuali forme associative saranno gli spagnoli di Cap de Cavalleria. Ciascun faro, poi, provvederà a dar corso ad iniziative autonome, ma collegate con gli obiettivi comuni della rete. Il Museo dei fari scozzesi, per esempio, realizzerà all’interno della propria struttura due nuovi spazi espositivi, di cui uno dedicato alle condizioni di vita del guardiano del faro e un altro ai naufragi e al loro impatto sull’economia della comunità costiera.
A questo proposito la Provincia di Genova, che ha già aperto al pubblico la Lanterna inaugurandone il Museo nel 2004, entro il 2007 provvederà a realizzare un video bilingue (italiano e inglese) sulla Lanterna. Con questo video la Provincia intende raggiungere due precisi scopi: il primo è promuovere la conoscenza dei fari in generale e della nostra Lanterna in particolare; il secondo estendere tale conoscenza agli altri musei aderenti all’iniziativa in modo che possa essere mostrato ai visitatori dei Paesi aderenti, e cioè, fino ad ora, spagnoli, scozzesi e irlandesi. Anche se già stanno arrivando notizie di future adesioni da parte di fari bretoni e normanni. Insomma, poco per volta tutti i fari del vecchio continente saranno collegati tra loro e si potrà parlare di un’unica rete europea su Internet.

Qualcuno pensa anche ad un eventuale colonna sonora e gli italiani sono già pronti a fare la loro proposta. Infatti vorrebbero candidare Federico Monti Arduini, in arte Guardiano del faro, che negli anni Settanta scalò le vette dell’hit parade con il bellissimo pezzo Il gabbiano infelice.

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