Il consigliere comunale del Pd Michele Albiani si candida a diventare il «sindaco della notte». O almeno, a trovare qualche soluzione al fenomeno della malamovida e ala carenza do servizi per i turnisti, vedi baristi o infermieri. Albiani è presidente della Commissione Sicurezza e Coesione sociale e domani in consiglio si discuterà la sua proposta di delibera che chiede di comprendere nella denominazione (e quindi inserire tra le competenze) anche le «Politiche della notte». Fa presente che fin dall'inizio del mandato la commissione si è dovuta occupare di diverse problematiche legate direttamente o indirettamente alla vita notturna, ha analizzato le soluzioni proposte dagli assessorati su misure e regolamenti per contrastare il disturbo alla quiete, l'inquinamento acustico e gli altri aspetti negativi che derivano dalla movida. Un fenomeno che «coinvolge decine di migliaia di utenti che usufruiscono di bar, ristoranti, discoteche, teatri, eventi all'aperto». Un comparto socio-economico «in costante crescita che dà lavoro ad un numero sempre crescente di persone» a Milano. E Albiani nel testo ricorda che quando si parla di vita notturna non bisogna limitarsi al fenomeno movida. «Convolge centinaia di lavoratori dei servizi essenziali e turnisti che vivono la città di notte con problematiche e necessità specifiche», ad esempio la carenza (o assenza) di mezzi pubblici. Sottolinea che «l'evoluzione in atto da tempo a Milano, dal punto di vista sociale e lavorativo, porterà inevitabilmente ad una richiesta di attenzione sempre maggiore rispetto alla sfera notturna». Da qui la richiesta di dare «una sede chiara e opportuna di analisi e discussioni ai consiglieri», la Commissione che presiede. Da una settimana sono in corso anche le sedute sul Bilancio di previsione 2025 e a proposito delle risorse destinati alle politiche giovanili Albiani ha sollecitato il Comune a «trovare spazi pubblici da destinare ai giovani che spesso si trovano all'aperto fino a tardi perchè non hanno altre soluzioni, e nascono le proteste dei residenti. Stiamo realizzando tante piazze tattiche per i bambini, c'è bisogno di offrire spazi anche agli adolescenti».
La zona della movida forse più critica oggi è probabilmente quella di Porta Venezia e del Lazzaretto, il comitato dei residenti ha fatto causa al Comune per danni alla salute. La capogruppo di Noi Moderati Mariangela Padalino ha appena ricevuto dall'assessore alla Sicurezza Marco Granelli la risposta a un'interrogazione sugli effetti delle ordinanze che dal 4 maggio al 4 novembre hanno dato una stretta agli orari dei dehors e dell'asporto e all'utilizzo del vetro. I dati per ora si riferiscono a 5 mesi, da maggio a settembre. Al Lazzaretto la polizia locale ha effettuato circa 300 controlli, circa 1.100 le multe per sosta irregolare nelle ore serali e notturne e 30 quelle legate a ordinanze e norme commerciali. Significa «una media di appena 6 multe al mese - sottolinea Padalino -. E non è chiaro quali infrazioni siano state effettivamente sanzionate.
Sicuramente non l'eccesso di rumore, che li abbonda. Da risposta a una mia precedente interrogazione all'assessore all'Ambiente Grandi, i controlli fonometrici nelle aree movida non sono proprio previsti. Un aspetto che andrebbe urgentemente rivisto».
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