Marianna Bartoccelli
da Roma
«Nulla di ciò che abbiamo verificato sino ad oggi è così significativo da cambiare il risultato elettorale». Butta acqua sul fuoco lex ministro leghista Roberto Maroni sul dibattito nato dopo la proiezione del dvd di Enrico Deaglio che lancia laccusa di un grande broglio alle ultime elezioni politiche. Broglio che avrebbe determinato la scomparsa delle schede bianche a favore di Forza Italia. «È un polverone», dice Pier Ferdinando Casini.
A tentare di placare le polemiche non soltanto esponenti del centrodestra ma anche dirigenti dei Ds. «Cera preoccupazione perché a una certa ora del pomeriggio si manifestava un evidente rallentamento dellafflusso dei dati», spiega Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria dei Ds, che subito precisa: «Ma allora non avemmo alcun sentore di brogli».
Simile la reazione di Roberto Manzione, senatore dellUlivo, in giunta per le elezioni al Senato: «Mi sono già posto il problema visto labbattimento così netto delle schede bianche. Ma posso garantire che ragionando in termini di dati specifici di ogni circoscrizione elettorale, per quel che ho verificato non ci sono distonie». E spiega che nelle zone che la giunta ha già verificato, come il Piemonte e la Valle DAosta, «non esistono disfunzioni». E pur ammettendo che lanomalia del numero delle schede bianche cè, ribatte: «Se ogni anomalia dovesse comportare una caccia alle streghe non saremmo in uno Stato di diritto».
Nel centrodestra Gianfranco Fini calca i toni: «Se brogli ci sono stati li ha fatti la sinistra», ha spiegato in un applaudito intervento dal palco del quarto convegno nazionale dei Circoli giovani di Marcello DellUtri. «Ci hanno deriso - ha aggiunto - quando Silvio Berlusconi parlava di brogli alle ultime politiche e poi dopo qualche mese una personalità del mondo giornalistico di sinistra dice che i brogli ci sono stati e che li ha fatti il centrodestra, come se fosse possibile fare brogli e perdere di 24mila voti».
E Maurizio Ronconi dellUdc ribatte: «La destra avrebbe imbrogliato per perdere? Lo vadano a raccontare a qualcun altro. Liniziativa di Deaglio è in realtà una resa dei conti nella sinistra». E lautore del video ribatte che a sinistra ebbero «la coscienza che quella battaglia non è stata una gara pulita e i Ds o Prodi non ebbero né la forza né la volontà di fare una battaglia di denuncia».
Da parte loro i leader dellUnione evitano commenti politici e rinviano la vicenda alla magistratura. «È stato sollevato un dubbio - afferma con poche parole il segretario dei Ds, Piero Fassino - siano la magistratura e gli organi del Parlamento a verificare la regolarità delle operazioni». Minimizza anche il ministro Pierluigi Bersani e richiama tutti a occuparsi di problemi più seri: «La magistratura faccia il suo lavoro dopodiché si continui a lavorare perché questo Paese ha bisogno di concentrarsi».
Il capogruppo dei senatori dellUlivo, Anna Finocchiaro, spera nellintervento immediato della magistratura perché «se le accuse di Deaglio fossero vere sarebbe un fatto di drammatica gravità, incredibile per lItalia». Stessa posizione quella di Ignazio La Russa di An e di Daniele Capezzone della Rnp: «Necessario fare chiarezza, si ricontino tutte le schede». E il politico di An arriva a chiedere lassunzione di centinaia di consulenti che in 30 giorni possano ricontare tutte le schede. «Lo chiediamo da mesi - replica Antonio Tajani, di Fi - le schede sono a Montecitorio ammonticchiate negli scatoloni». Anche lex ministro di An Gianni Alemanno chiede che si faccia il controllo delle schede: «Se attraverso Deaglio finalmente questo controllo si farà, saremo ben contenti».
Interviene nel dibattito anche lanonimo autore del libro da cui Deaglio ha tratto il dvd. Parla al Tg1 attraverso una voce recitante. «L'ipotesi del nostro romanzo parte dallo scarto vistoso tra le previsioni dei sondaggi, gli exit poll e un risultato elettorale con le due coalizioni molto vicine», spiega. «Nessuno è ancora riuscito a spiegare perché tutti i sondaggisti e gli exit poll hanno fallito così clamorosamente», aggiunge.
«Lintervista allanonimo» suscita la protesta di Giorgio Lainati di Forza Italia: «Una cosa incredibile, mercoledì ne chiederemo conto al direttore Gianni Riotta in Commissione di vigilanza».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.