La sinistra ha compiuto un abuso illiberale

L’altroieri, nell’Annozero dedicato a Enzo Biagi e dunque alla censura, la Rai del centrosinistra ha pensato bene di censurare Filippo Facci, giornalista della Fininvest e del Giornale, reo di aver definito la Rai «una cloaca», dunque querelato e tenuto fuori dalle porte. Quando queste cose le faceva la Rai del centrodestra, un giorno sì e un giorno pure, gli house organ berlusconiani scrivevano che la colpa non era dei censori, ma dei censurati che se l’andavano a cercare per poi fare i martiri. Tra i più convinti assertori della singolare tesi c’era proprio Facci, che all’epoca si guardava bene dal definire «cloaca» la Rai. (...) Penso (...) che Facci abbia il diritto di scrivere tutte le fesserie che vuole e chi si ritiene diffamato abbia il diritto di querelarlo. In attesa del giudizio dei giudici, che di solito arriva dopo 10 anni, Facci non può restar fuori dal «servizio pubblico» proprio perché è pubblico, cioè di tutti. Anche di Facci e dei suoi lettori. Dire: «Ti ho querelato, quindi non entri» è un abuso illiberale. Come se le Poste non consegnassero più le lettere a chi è in causa con loro. (...) Qui c’entriamo tutti noi, anche perché, a sollecitare la querela Rai contro Facci erano stati alcuni esponenti del centrosinistra. (...) Anziché censurare Facci (...

) la Rai sarebbe stata molto più intelligente ed efficace emanando un comunicato semplice semplice: «Facci ha definito quest’azienda “una cloaca” dunque l’abbiamo querelato. Ma, diversamente dalla Rai che piaceva tanto a lui, questo è un servizio pubblico, dunque lo invita lo stesso. Pur sapendo benissimo che, ospitandolo, rischia davvero di apparire una cloaca».

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