Siran Riak e il Sudan diviso. "Nord e Sud, tutto è distrutto"

La modella protagonista di "Goodbye Julia", il film Premio della Libertà a Cannes: "E ora Hollywood"

Siran Riak e il Sudan diviso. "Nord e Sud, tutto è distrutto"
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«Il Sudan è ancora quello raccontato nel film. La secessione non ha cancellato odio e divisioni. Al Nord detestano il Sud dove esistono due classi, ricchissimi e poverissimi». Chi parla è Siran Riak (nella foto), 28 anni, donna del Sud Sudan, trapiantata a Dubai dove fa la modella, scritturata da Mohamed Kordofani, un ingegnere aeronautico prestato alla regia cinematografica e autore di Goodbye Julia che a Cannes nella sezione «Un certain regard» ha vinto il Premio della Libertà. Il film racconta dissidi e sofferenze del Paese africano dal 2005 al 2011, anno della secessione, attraverso la storia struggente di due donne. Due popoli. Due religioni - l'Islam del Nord e il cattolicesimo del Sud - e due etnie.

«Kordofani è partito da un'esperienza personale, il razzismo vissuto nella sua famiglia, per affrontare una storia di finzione che non ha contrappunto con la realtà se non nelle premesse. Le aderenze si trovano nella struttura sociale perché ogni donna avrebbe finto come Julia per proteggere il figlio e ogni uomo avrebbe sparato come Akram per tutelare la moglie. E l'avrebbe ripudiata quando questa ha riaffermato le sue passioni e ha tentato di tornare sui suoi passi evitando le rinunce in nome di un brav'uomo musulmano e razzista che lei però non ama».

Immergersi in questo film significa entrare nella storia ma anche nella mente e nel cuore di un popolo che unito non è mai stato. Come tutte le nazioni disegnate da mano umana sulla carta geografica ma irrispettose di diversità etniche, natura e culto. Goodbye Julia è la seconda opera del Sudan candidata all'Oscar tra i film internazionali e la sua protagonista torna dal set alle passerelle di moda da dove proviene. Lei che i vestiti li disegna, oltre a indossarli. «Recitare non è il mio mestiere ma sarei contenta di rifarlo.

Magari a Hollywood, ora ho richieste dalla Russia e dal mondo arabo». Dal Sudan è partita con tutta la famiglia. «Laggiù non è rimasto nessuno. L'economia va a rotoli, il lavoro è un miraggio. Sud e Nord, tutto è distrutto. L'unica speranza? Andarsene».

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