Damasco - Almeno altre otto persone sono rimaste uccise oggi in Siria nella repressione delle proteste popolari, nel primo giorno del Ramadan, dopo che ieri un centinaio erano morte nella città di Hama. È quanto affermano attivisti dell’opposizione e per i diritti umani. Sale così a circa 150 il numero degli uccisi in varie città del Paese nelle ultime 48 ore, quando le forze di sicurezza appoggiate dall’esercito che ha fatto uso anche di carri armati, hanno cercato di mettere fine alla rivolta prima dell’inizio del mese sacro islamico del digiuno, temendo che le cerimonie religiose nelle moschee e l’affollamento serale nelle strade possa offrire l’occasione agli oppositori per inscenare più massicce manifestazioni. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, almeno 2.000 persone, di cui 1.600 civili, sono rimaste uccise nelle violenze che si succedono in Siria da quando sono cominciate le proteste contro il regime del presidente Bashar al Assad, a metà marzo. Altre 12.000 persone sono state arrestate.
Presto sanzioni dall'Ue Un portavoce della Commissione Ue ha detto che nuove sanzioni contro la Siria sono "imminenti" dopo che ieri tutte i Paesi occidentali hanno condannato duramente le violenze del regime e il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E oggi segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha affermato che in Siria "non ci sono le condizioni" per un intervento armato dell’Alleanza atlantica.
Assad si congratula con l'esercito In un messaggio alle forze armate per il 66° anniversario della loro fondazione, il presidente Bashar al Assad ha inviato loro un messaggio congratulandosi con l’esercito "patriottico" simbolo dell’orgoglio nazionale, ma senza fare riferimento agli eventi di ieri e oggi.
Ad Hama regna la paura Intanto un testimone ad Hama ha riferito di una situazione tesa oggi in città anche in vista della preghiera e della fine del digiuno a conclusione del primo giorno di Ramadan: "Questa sera, dopo le otto, dopo la preghiera, ci potrebbero essere manifestazioni", ha detto, descrivendo inoltre una città fantasma: "È tutto chiuso, la gente si è rifugiata in casa.
Alcuni ragazzi sono ancora per strada nel tentativo di difendere le case e le famiglie, si ha paura che la polizia segreta possa entrare e portare via gente innocente". Mentre i morti di ieri nella durissima repressione "erano talmente tanti - ha detto - che sono stati seppelliti nei giardini pubblici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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