!["So fallire con entusiasmo. Il gossip lo lascio ad altri"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2023/12/14/1702536879-ilgiornale2-20231214075354769.jpg?_=1702536879)
Achille Lauro, arriva a Sanremo pedinato dal gossip su Fedez Ferragni.
«In questo momento così bello, lascio il gossip a chi ha solo quello per esistere».
Beh onestamente sui social si parla soprattutto di questo.
«In realtà penso che parliamo tanto di violenza sulle donne, ci indigniamo e protestiamo, ma questo caso non è tanto lontano».
La danno anche tra i favoriti per la vittoria finale.
«Un po' mi preoccupa, ma non sento la competizione e, alla fine, manco mi interessa tanto. Al di là del posizionamento nella classifica finale...».
Mentre la risposta «gossipara» di Achille Lauro scatena la risposta piccata di Fabrizio Corona («Usi la solita retorica woke che quelli come te, che vanno con donne sposate, usano per pulirsi l'immagine»), lui si presenta elegantissimo al DG Martini di Dolce e Gabbana in centro a Milano, camicia blu alla coreana, pantalone gessato e cappotto sulle spalle, e parla da artista vero, sganciato dalla logica pelosa del mordi e fuggi social. Sarà in gara al Festival di Sanremo con Incoscienti giovani, che segue l'intenso filone ballad aperto da Amore disperato. «Ho scritto le prime parole e i primi accordi di questo brano circa due anni fa: questo è un brano che nel quale possiamo rispecchiarci tutti». Giramondo, praticamente insonne, ha trascorso mesi a Los Angeles incontrando anche Vasco Rossi: «Passi due sere con lui a parlare di tutto, ma gli chiederesti mai di collaborare con te? Io non me la sono sentita, sai che imbarazzo». A sei anni da Rolls Royce («Ve lo ricordate tutti il delirio Achille Lauro di quell'anno»), con qualche passo falso in classifica e un'immagine diventata ormai popolarissima, questo 34enne figlio di un magistrato di Cassazione e di una mamma che ha fatto «tantissimo volontariato anche per le strade» non ha paura di dire ciò che pensa, e già questo è raro, ma soprattutto se ne importa poco delle conseguenze: «La mia grande forza è che so fallire con grande entusiasmo», dice. E questa è una delle risposte migliori degli ultimi tempi.
Rimane il fatto che sarà il suo quinto Festival di Sanremo.
«Sarà un Sanremo molto diverso. Finora ho sempre voluto stupire gli altri. Stavolta voglio stupire me stesso».
Sì ma quale Achille Lauro salirà sul palco?
«Mi sono sempre ispirato alle grandi rockstar degli anni Settanta, vivo in un mondo retrò. E diciamo che questa canzone è una sorta di schianto tra Can't help falling in love di Elvis Presley e il grande cantautorato romano».
Duetterà con Elodie nella serata delle cover.
«Sono anni che voglio farlo, lei è una artista che vive quello che canta».
Avete scelto due cover. Una è A mano a mano di Riccardo Cocciante ma nella versione di Rino Gaetano.
«Ho scelto quella perché lui è un simbolo della mia adolescenza e rappresenta lo stato d'animo dei quartieri di Roma nei quali ho vissuto tipo San Basilio. Lei ha scelto Folle città di Loredana Bertè».
Se Achille Lauro vincesse Sanremo, andrebbe all'Eurovision Song Contest.
«Ho già provato ad hackerare il sistema (quando partecipò passando da San Marino - ndr). Quell'anno doveva vincere l'Ucraina e l'Ucraina vinse. Stavolta, nel caso vincessi Sanremo, non ho pensato a che cosa farò all'Eurovision».
Quell'anno non andò benissimo.
«Avevo effetti speciali costosissimi, diciamo che in un quarto d'ora mi sono bruciato il valore di un appartamento».
E X Factor dove è stato in giuria?
«Lo rifarei, abbiamo seminato così bene...».
Dopo Sanremo?
«Ho tre dischi in programma, uno dei quali uscirà prima dell'estate, ma ci sono soprattutto due concerti al Circo Massimo di Roma. Per me è un punto di arrivo nel quale le canzoni avranno il posto che meritano».
Qualche anno fa ci cantò pure Vasco Rossi.
«Quando ci siamo parlati a Los Angeles, gli ho
fatto notare che il suo primo concerto a San Siro è stato il 10 luglio del 1990. E io sono nato quella notte, l'11 luglio, probabilmente mentre lui stava festeggiando il successo. Avrà pensato che sono un folle presuntuoso».
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