Sono le 21:39 del 16 luglio del 1999, è un’afosa sera d’estate, quando l’ultimogenito dell’ex presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy Jr, 38 anni, a bordo dell’aeroplano che sta pilotando, un Piper Saratoga II HP monoelica, partito dall’aeroporto della contea di Essex, e diretto sull’isola di Martha's Vineyard, nel Massachusetts, comunica alla torre di controllo l’intenzione di atterrare.
Lo schianto
Sta per raggiungere la residenza di famiglia, dove verrà celebrato il matrimonio della cugina Rory Kennedy, figlia di Bob. Con lui viaggiano la moglie Carolyn Bessette, 33 anni, e la cognata Lauren, 34. Solo due minuti dopo, il velivolo si inabisserà nelle acque scure dell’Oceano Atlantico, al largo dell'isola di Martha’s Vineyard, facendo perdere ogni traccia.
Alle 22:05, uno stagista in servizio contatta l'ufficio della Amministrazione Federale dell'Aviazione (FAA) a Bridgeport, nel Connecticut, riguardo al mancato arrivo di Kennedy, ma gli viene detto che nessuna informazione può essere rilasciata al telefono.
L’allarme viene dato solo dopo le due di notte, quando i parenti di John non riescono più a dare una giustificazione al suo ritardo. Le speranze di ritrovarli vivi appaiono da subito vane.
Le ricerche
Le ricerche, seguite con apprensione dal mondo intero, dal presidente Bill Clinton, e compiute persino con l'ausilio delle navi da guerra della marina statunitense, si protraggono per tre giorni. Il 19 luglio, la nave Rude della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) localizza i frammenti dell'aereo di Kennedy, utilizzando il sonar a scansione laterale. I sommozzatori raggiungono il relitto, recuperando i tre corpi senza vita a 37 metri di profondità. Quello del rampollo è ancora imbragato al posto di comando, mentre quelli delle due sorelle Bessette sono sui sedili della fila posteriore, ancora con le cinture allacciate. Il 21 luglio, l'autopsia confermerà che i tre sono morti nell'impatto. Dopo la cerimonia funebre, le loro ceneri vengono disperse nelle acque dell’Atlantico, le stesse in cui hanno incontrato la morte.
Kennedy era un pilota. Vantava 310 ore di volo alle spalle, ma solo 55 compiuti di notte e 36 con il Piper Saratoga: aveva completato metà dei corsi di addestramento, ma non aveva ancora ricevuto il brevetto per pilotare in notturna o in presenza di condizioni atmosferiche avverse. Secondo la National Transportation Safety Board, l'incidente sarebbe stato causato dall'incapacità del pilota di mantenere il controllo del velivolo. A peggiorare le sorti del volo, la scarsa luce. A quel tempo, l’assenza della scatola nera, la cui installazione non era prevista su quel tipo di velivolo, non aiuta le indagini.
Finisce così, con tanti interrogativi irrisolti, la favola di un uomo ricco, facoltoso e bello che nel 1988 era stato persino eletto, dalla rivista People, “Uomo più sexy dell’anno”. Nato nel 1960 dal matrimonio tra il presidente John Fitzgerald Kennedy e Jacquelin Bouvier, John ha trascorso una vita condizionata da regole e protocolli. Nel giorno del suo terzo compleanno, i fotografi di tutto il mondo lo immortalano mentre fa il saluto militare alla bara del padre, durante il funerale. Laureatosi in legge, esercita per alcuni anni la professione di avvocato a Manhattan, poi diventa giornalista ed editore, fondando, quattro anni prima di morire, “George”, una rivista mensile patinata. Nel 1996, si innamora di Carolyn, una ragazza lontana dalle cronache rosa e dalla mondanità, ma tenace e intraprendente. Dopo aver lavorato come addetta alle vendite per Calvin Klein, a Boston, viene promossa dalla maison come pubblicitaria nel quartier generale di New York, e proprio lì incontrerà l'uomo più desiderato d'America, a quel tempo legato all'attrice Daryl Hannah. La Besset, figlia di un ingegnere franco-canadese e di Ann Messina, amministratrice del sistema scolastico di New York, il cui padre, nella prima metà del Novecento era emigrato da Castellammare del Golfo, in Sicilia, è una una giovane donna lontana dal mondo patinato dei Kennedy. Spesso, stando a quanto riportato da alcune biografie non autorizzate, i familiari di John la fanno sentire inferiore e fuori luogo, mettendola a disagio proprio perché così diversa dalla "famiglia reale" statunitense.
La maledizione dei Kennedy
Nonostante tutto, la loro sembra una favola documentata dai media di tutto il mondo, fino a quella notte di luglio, quando sembra continuare quella che da anni viene chiamata la maledizione dei Kennedy. Questa credenza, alimentata da una serie di disgrazie e omicidi che hanno colpito diversi membri della famiglia Kennedy, inizia nel 1941, quando il nonno di John, Joseph P. Kennedy, cerca di curare la figlia Rosemary da un ritardo mentale, sottoponendola a una lobotomia che ne peggiora le condizioni e la condanna a vivere come un vegetale in una clinica psichiatrica, dove morirà nel 2005. Maledizione che raggiunge il suo culmine con l’assassinio, a Dallas, nel 1963, del presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald, e, nel 1968, del fratello Robert, ucciso mentre è impegnato nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali. Eventi funesti che non risparmiano neppure il giovane John. Durante la cerimonia funebre, celebrata il 23 luglio 1999, lo zio, il senatore democratico del Massachusetts Edward Kennedy dice: “Speravamo che questo John Kennedy si sarebbe pettinato i capelli quando sarebbero diventati grigi, con la sua adorata Carolyn al suo fianco. Ma, come suo padre, gli si è dato tutto tranne una lunga vita”. Per poi ricordare che sia la presidenza del fratello, sia il matrimonio del nipote erano durati 1000 giorni.
Con quasi 15 milioni di dollari, la famiglia Kennedy risarcirà la famiglia Bessette, per scongiurare una possibile azione legale. Oggi quelle acque custodiscono i segreti di una delle coppie più invidiate dell’epoca, ma forse non così perfetta come volevano far credere.
Alla fine degli anni Novanta i tabloid parlano di una crisi coniugale, del desiderio di lui, non condiviso dalla moglie, di avere un figlio, e della presunta dipendenza dalle droghe, di lei. Ma tutto resta ancora un mistero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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