Non esistono più le certezze di una volta: la Luna, per esempio, potrebbe essere più giovane di quanto ipotizzato finora. A mettere in dubbio l'età del nostro satellite è uno studio pubblicato su «Nature», in cui vengono presentati i sorprendenti risultati ottenuti dalla datazione di alcune rocce lunari conservate al Johnson Space Center della Nasa.
I ricercatori guidati da Lars E. Borg, del Lawrence Livermore National Laboratory (Llnl) della California, hanno preso in esame alcuni campioni delle più antiche rocce della superficie lunare, chiamate «anortositi ferrose». Usando una nuova tecnica di analisi, che rintraccia gli isotopi del piombo e del neodimio, hanno stabilito che queste rocce si sarebbero formate 4,36 miliardi di anni fa, ben 200 milioni di anni dopo rispetto a quanto previsto dalle attuali teorie sulla formazione della Luna. La loro età sarebbe addirittura simile a quella dei minerali più antichi presenti sulla Terra (alcuni zirconi rivenuti nella parte occidentale dell'Australia), e questo dimostrerebbe che la crosta della Luna avrebbe iniziato a solidificarsi nello stesso periodo di quella terrestre. Il processo potrebbe essersi verificato subito dopo il gigantesco impatto tra la Terra e un altro grande corpo celeste che, secondo la teoria più accreditata, avrebbe generato i frammenti da cui si è poi formata la Luna.
«L'incredibile giovane età di questi campioni lunari - commenta Richard Carlson, uno degli autori dello studio che lavora alla Carnegie Institution di Washington - può voler dire che la Luna si è solidificata molto dopo rispetto a quanto abbiamo sempre pensato, oppure che dobbiamo cambiare tutte le nostre teorie sulla storia geochimica della Luna». Roba che ai ricercatori fa già venire la luna...
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