da Los Angeles
«Litigare, urlare e accapigliarci con Meryl Streep è stata la più bella esperienza della mia vita di attrice», sostiene Julia Roberts a proposito di I segreti di Osage County, in Italia dal 30 gennaio. In questo dramma familiare diretto da John Wells, tratto dalla piece teatrale di Tracy Letts, la Roberts recita la figlia della Streep. Quasi un passaggio di testimone, verrebbe da dire, due grandi della scena americana a confronto, entrambe in odore di Oscar per questo film. La Streep recita la capricciosa e prepotente matriarca ammalata di cancro, la Roberts una delle sue tre figlie, a sua volta madre di una teeanger (Abigail Breslin) e sposata non felicemente (con Ewan McGregor).
Se la Streep ha il ruolo più spettacolare, la Roberts fornisce la giusta dose di buon senso e solide fondamenta per le pericolanti dinamiche familiari. Ma alla Roberts i discorsi pro-Oscar non interessano: «Non ci penso per niente ai premi. Anche se ammetto che vincere un Oscar è bellissimo, lo raccomando a tutti almeno una volta nella vita». Si riferisce alla sua vittoria per Erin Brockovich nel 2000. La incontriamo all'Hotel Shutters di Santa Monica, davanti all'Oceano Pacifico. l'attrice, 46 anni vive qui vicino, le piace stare accanto all'acqua. Sposata al cameraman Danny Moder, l'ex Pretty Woman è madre di tre figli: i gemelli Hazel e Phinnaeus, di nove anni, e Henry, di sei. L'età le fa bene: in I segreti di Osage County la Roberts si lascia vedere come forse appare al mattino appena sveglia: dimessa, la pelle un po'tirata, un accenno di occhiaie, i capelli scomposti. Ed è doppiamente attraente.
Signora Roberts, diventare madre l'ha aiutata anche per i ruoli che deve interpretare?
«Direi di sì. Avere figli ti costringe a maturare in fretta. E fa recitare meglio i ruoli di madre, gli unici che oramai mi vengono offerti. Quindi non è che un vantaggio. Non mi spaventano le rughe intorno agli occhi e le occhiaie sotto, non sono una che si fa i botox, dunque è un doppio vantaggio».
Lei si specchia nei travagli familiari e al conflittuale rapporto tra madre e figlia messi in scena nel film?
«Per niente. Come figlia, sorella o madre ho avuto sempre vita facile, vado d'accordo con tutti. Ho avuto un'infanzia felice a Smyrna, piccola provincia texana, e tutt'ora è un idillio con mia madre e i miei fratelli. Questo non mi ha impedito di capire perfettamente la psicologia di questi personaggi...ho canalizzato la nevrosi. Poi se c'hai davanti la Streep il tuo livello di gioco s'alza automaticamente».
In I segreti di Osage County i litigi esplodono al tavola...
«Le famiglie americane si riuniscono rare volte, per Thanksgiving, Natale o il 4 di Luglio, quindi è normale che certe cose vengano fuori solo in quei convivi».
A lei piace sedersi al tavolo con tutta la famiglia?
«Mi piace cucinare e sedermi con famiglia al completo al tavolo. È un luogo di rivelazioni, al cinema spesso imbarazzante e brutale; ma per me la tavola è un luogo bello, allegro, propositivo. Un rettangolo d'amore e armonia».
Ci pensa mai agli anni che passano, e al fatto che si sta avvicindando ai 50 anni?
«Certo e non mi faccio alcun problema. Vado per i 47: maturare mi fa bene. Come tutte le donne anche io ho giorni migliori di altri. Per invecchiare bene conta comunque un buon corredo genetico, e io credo di essere fortunata in questo senso, ma soprattutto conta aver un buon rapporto con se stessi. Sapere chi sei aiuta anche la pelle!».
Che tipo di madre è?
«Affettuosa e presente, ma anche una che si fa rispettare. Cerco di impartire educazione e buone maniere a casa mia. Guai dire parolacce, almeno in mia presenza. Mio marito ed io seguiamo molto i nostri figli, come fanno tanti bravi genitori. Li portiamo a scuola, li aiutiamo a fare i compiti, andiamo a parlare con gli insegnanti come fanno tutti. Dico una cosa banale: quando non lavoro sono una madre qualsiasi».
Suo marito non è famoso come lei. Ne risente il vostro rapporto?
«E starei ancora con lui dopo tutti questi anni? Danny è uno con la testa sulle spalle, un uomo sicuro di sè.
Comunque è il mio primo ammiratore, e nel privato mi regala quell'adulazione di cui, in fin dei conti, anche una come me ha bisogno. Danny non pende dalle mie labbra, ma mi aiuta e mi sostiene. Quando io giro un film, lui è Mr. Mom».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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