Ancora polemiche sul royal tour ai Caraibi di William e Kate

Sono state rese pubbliche le spese annuali della Royal family e il fallimentare viaggio ufficiale dei Cambridge ai Caraibi è risultato il più costoso compiuto dai reali nell’anno 2021-2022

Ancora polemiche sul royal tour ai Caraibi di William e Kate

Le critiche al royal tour ai Caraibi di William e Kate non si sono ancora spente. Ad alimentare la fiamma del gossip, stavolta, è il costo del viaggio: secondo il report finanziario dei Windsor, appena reso pubblico, i deludenti 8 giorni tra il Belize, la Giamaica e le Bahams sono costati una cifra da capogiro, la più alta spesa dai reali per le visite ufficiali nell’ultimo anno. Continua lo strascico di polemiche per un viaggio quasi tutto da dimenticare.

Il costo del tour

Il viaggio ai Caraibi di William e Kate, svoltosi dal 19 al 27 marzo 2022, non smette di procurare problemi. Dopo le accuse di “colonialismo” i Cambridge devono fronteggiare le voci secondo cui il tour sarebbe stato solo uno spreco di (tanto) denaro. Stando al report pubblicato dal Sovereign Grant, lo scorso 30 giugno, il tour è costato ai contribuenti ben 226mila sterline (226,383 per la precisione), ovvero circa 270mila euro. Non solo: confrontando le cifre la visita risulta la più costosa dell’anno per la Royal family. Il tour alle Barbados del principe Carlo, nel novembre 2021, si è fermato a 160mila euro, guadagnando la seconda posizione nella classifica delle visite di Stato più onerose dei Windsor nell’anno 2021-2022.

Il People ha evidenziato un altro dato interessante: per i 179 voli in elicottero effettuati dai Windsor per tutto l’anno sarebbero stato speso 1 milione di euro e per i 24 voli charter 330mila euro. In totale la Royal family avrebbe speso circa 4,5 milioni di sterline in un anno per i viaggi. Il guaio più grande è che la visita in Belize, alle Bahamas e in Giamaica non ha portato i risultati sperati. William e Kate, con il loro carisma e la loro immagine fresca e moderna, speravano di convincere i 3 Stati a non diventare repubbliche. Una missione fallita, a quanto pare. In Belize William e Kate non sono riusciti a visitare la piantagione di cacao nel villaggio di Indian Creek a causa di “temi sensibili che coinvolgono la comunità”.

L’attivista e scrittrice giamaicana Opal Palmer Adisa ha dichiarato all’Independent: “Kate e William sono in una posizione in cui beneficiano di quanto successo ai nostri antenati, mentre noi non ne beneficiamo. Sono, quindi, dei complici. Lo stile di vita lussuoso che hanno avuto e continuano ad avere è il risultato del sangue, delle lacrime e del sudore dei nostri bisnonni”. Il 23 marzo 2022 il primo ministro giamaicano Andrew Holness ha detto di fronte a William e Kate: “…La Giamaica è una nazione libera…La Giamaica…è un Paese orgoglioso della sua storia…Vogliamo voltare pagina, intendiamo…diventare un Paese…indipendente”. Alle Bahamas non è andata meglio. William e Kate hanno ricevuto una lettera infuocata dal Bahamas National Reparations Committee (Bnrc), che li ha accusati di essere simboli della schiavitù, discendenti di schiavisti e colonizzatori.

Ripensare i royal tour?

I contribuenti non avrebbero gradito il grande dispendio di denaro per i viaggi ufficiali dei Windsor, in particolare quello di William e Kate. Questo disappunto avrebbe aumentato la frustrazione del duca di Cambridge, già deluso dall’esito del tour. In proposito l’esperta Ingrid Seward ha dichiarato al Mirror: “[William] vuole che le cose vadano lisce e quando lui e Kate sono stati messi in ridicolo, durante il tour ai Caraibi dello scorso marzo, [William] era comprensibilmente furioso. Per quando gli riguarda, qualcuno avrebbe dovuto interpretare l’umore [di ogni] nazione e agire di conseguenza prima che venisse organizzato il viaggio”.

Forse è arrivato il momento di ripensare i viaggi reali, di reinterpretarli nei tempi, nelle modalità e nei costi. La modernizzazione della monarchia potrebbe passare anche attraverso i royal tour.

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